Si chiama PASS (Percorsi Assistenziali per i Soggetti con bisogni Speciali) il nuovo programma ideato da Regione Toscana per migliorare l’assistenza delle persone con disabilità. E non si pensa alle barriere architettoniche ma a quelle culturali. Per chi soffre di disabilità fisica e ancor più intellettiva interfacciarsi con la burocrazia della sanità può essere complicato, così come recarsi in Pronto Soccorso dove nessuno è preparato a gestirne eventuali stati d’ansia o crisi di panico.
Senza pensare al fatto che per alcuni disabili è complicato anche riuscire a descrivere in modo completo i propri sintomi. Ecco quindi che questo programma, in partenza in alcune strutture pilota, prevede una serie di passaggi, come: creare una piattaforma web per registrare i bisogni speciali delle persone con disabilità, affinché i principali sistemi informativi sanitari possano accedervi e tenerne conto al momento opportuno; realizzare agende dedicate a queste persone, sia per gli appuntamenti specialistici sia per gli esami diagnostici, in modo da poter affiancare loro personale formato a rispondere alle esigenze che li caratterizzano; la formazione del personale perché sappia interagire al meglio con i portatori di disabilità e la presenza in varie sedi di un facilitatore o di un’équipe dedicata, a seconda della complessità dei casi da trattare. L’idea del programma è coinvolgere nella formazione del personale gli stessi disabili, con le loro famiglie e associazioni che li rappresentano perché nessuno, meglio di loro, può trasmettere conoscenza rispetto alle loro esigenze.
Un altro passo importante previsto dal programma è inserire alcune nozioni riguardanti il modo di approcciarsi al disabile in sanità anche nei diversi percorsi di laurea sanitaria. Infine, il programma prevede di adeguare alcuni punti prelievo e ambulatori di vario genere alle esigenze dei disabili, modificandone gli arredi e assicurandovi personale formato. Questi spazi dedicati saranno distribuiti su tutto il territorio toscano. Stefania Saccarsi, assessore alla Salute di Regione Toscana, ha dichiarato: «la maturità di un sistema sanitario può essere misurata anche da come riesce a prendersi cura dei cittadini più vulnerabili. Tra questi le persone con disabilità, che spesso incontrano maggiori difficoltà ad accedere ai servizi sanitari, perché non sono stati messi in atto in maniera diffusa accorgimenti e soluzioni organizzative atte a incontrare i loro bisogni speciali. Questi bisogni devono essere conosciuti e intercettati per costruire un’offerta di servizi sanitari in grado di dare a questa fascia di cittadini una risposta adeguata alle loro esigenze di salute. Per questo, con l’aiuto delle associazioni, abbiamo individuato nel dettaglio le azioni da realizzare per favorire un accesso equo ai servizi sanitari da parte di tutti. In questo modo, le persone con disabilità e i loro bisogni di salute non saranno più invisibili».
Stefania Somaré