Quello delle liste d’attesa è un problema comune a molte Regioni. Tra queste anche il Lazio, che lo scorso giugno ha introdotto uno strumento per monitorare lo stato d’accesso alle prestazioni sanitarie: “un sistema di rilevazione dei tempi d’attesa che monitora ogni settimana visite ed esami diagnostici. I dati riportati si riferiscono a prime visite ed esami strumentali diviso per classe di priorità: urgente, breve e differibile”, come si legge sul sito della Regione.
Le prestazioni in verde sono quelle che rispettano lo standard nel 90% dei casi, quelle gialle lo rispettano dal 50% all’89%, quelle rosse meno del 50%.
Nelle scorse settimane il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha annunciato una nuova azione per ridurre i tempi d’attesa nell’accesso alle prestazioni sanitarie: da novembre entreranno nel sistema di prenotazione regionale ReCup anche le agende delle principali strutture private accreditate della Regione, in modo da aumentare le disponibilità per i cittadini.
In effetti la Regione Lazio ha firmato un accordo con le organizzazioni di categoria interessate all’implementazione delle agende digitali: Aiop, Anisap, Aris Lazio, Unindustria, Federlazio, Federlazio Salute e Federlazio Sanità Privata.
Dopo una prima fase di test, già a fine novembre il sistema dovrebbe essere a regime. Alessio D’Amato, assessore alla Sanità e all’Integrazione Socio-Sanitaria della Regione, ha spiegato: «questo accordo avrà un impatto molto importante per tutto il SSR poiché si mette a disposizione circa il doppio delle prenotazioni che già avevamo nel canale del ReCup. Le diverse agende digitali saranno integrate e rese omogenee con il ReCup per le diverse prestazioni di primo accesso. Partiamo dalle risonanze magnetiche per poi passare all’alta specialistica come le visite ambulatoriali e la diagnostica per immagini. Le prestazioni saranno configurate secondo classi di priorità e saranno rese disponibili dalle strutture sanitarie private accreditate nel sistema del ReCup. Questo avrà un positivo impatto sia per quanto riguarda l’offerta e la trasparenza sia per il governo delle liste d’attesa».
Stefania Somaré