Nel nostro Paese sono duecentotrentamila le persone affette da morbo di Parkinson. Questa cifra è destinata a raddoppiare entro il 2030 a causa dell’invecchiamento della popolazione (il 70% dei malati di Parkinson ha infatti più di sessantacinque anni; solo nel 5% dei casi la malattia insorge prima dei cinquant’anni). L’Istituto Superiore di Sanità ha presentato la nuova “Linea guida sulla diagnosi e terapia della malattia di Parkinson”, che costituisce un aggiornamento della versione pubblicata nel 2010 dallo Scottish Intercollegiate Guidelines Network (Sign) per la diagnosi e i trattamenti farmacologici. Inserita nell’ambito del Sistema Nazionale Linee Guida, la redazione è avvenuta per la prima volta in una visione di sanità pubblica, evidenziando aspetti relativi al trattamento riabilitativo, chirurgico e a una terapia a base di cellule staminali. Frutto del lavoro di collaborazione tra l’Istituto Superiore di Sanità e la Lega italiana per la lotta contro la malattia di Parkinson, le sindromi extrapiramidali e le demenze (Limpe) e di altre tredici società scientifiche (mediche e di altri professionisti sanitari) e delle due associazioni di familiari e pazienti, il lavoro costituisce il primo innovativo documento con all’interno una serie di raccomandazioni rivolte agli operatori sanitari, impegnati nella gestione del paziente affetto da morbo di Parkinson.