Si è conclusa con grande successo l’iniziativa dedicata alla salute pneumologica “REMaRe Insieme – Roadshow Emersione Malattie Respiratorie”. Il progetto ha fatto tappa in otto città italiane, da Torino a Roma – passando per Milano, Verona, Perugia, Bari, Reggio Calabria e Napoli – e ha offerto gratuitamente ai cittadini spirometrie e visite mediche pneumologiche a bordo di un truck attrezzato: un vero e proprio ambulatorio mobile.
Obiettivo dell’iniziativa, promossa dall’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO-ITS/ETS), Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS), e dalla Consulta della Pneumologia, era sensibilizzare la popolazione sulla salute respiratoria.
Oltre all’opportunità di sottoporsi agli esami, i cittadini hanno potuto confrontarsi direttamente con medici pneumologi, ricevendo informazioni corrette, chiare e aggiornate e, quando necessario, sottoponendosi a una prima visita di valutazione clinica.
«REMaRe Insieme, con il suo ambulatorio attrezzato e le sue nove giornate in otto diverse città italiane, ha portato il tema della salute respiratoria tra la gente e ha raggiunto numeri consistenti, confermandoci che eventi di questo tipo, oltre a essere utili, richiamano l’attenzione delle persone», ha commentato il presidente AIPO-ITS/ETS Claudio Micheletto.
«Con questa iniziativa itinerante abbiamo voluto sensibilizzare, educare e informare il pubblico sulle patologie respiratorie, spesso croniche e sottodiagnosticate, e purtroppo ancora ai primi posti nelle classifiche globali di mortalità. Abbiamo offerto un servizio – spirometrie e visite pneumologiche gratuite, senza bisogno di prenotazione – anche a fronte di qualche sofferenza da parte del SSN.
Direi che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto: i dati ci parlano di grande affluenza, di grande partecipazione, e della messa in luce di una percentuale consistente di problematiche respiratorie non note, ora indirizzate verso una diagnosi corretta. Ma ci parlano anche della generosa partecipazione di 100 operatori sanitari che hanno messo il loro tempo libero e la loro professionalità al servizio di una buona causa, ai quali va il nostro grazie.
Come presidente di una società scientifica, non posso che essere pienamente soddisfatto, e impegnarmi affinché nuove iniziative di questo tipo vengano messe in cantiere al più presto».
Sono 1.480 test spirometrici eseguiti, mentre i cittadini che hanno compilato il questionario informativo sono stati, però, 2.136: oltre 650 persone, quindi, si sono avvicinate all’iniziativa anche senza sottoporsi all’esame, ma soltanto per informarsi, dimostrando comunque un interesse consapevole verso la propria salute respiratoria.
I dati raccolti indicano che il 25-28% di test spirometrici ha evidenziato alterazioni della funzionalità polmonare sconosciute al paziente. I numeri confermano l’efficacia dell’iniziativa nell’intercettare cittadini asintomatici o con sintomi non ancora diagnosticati.
I medici hanno riscontrato, con frequenza, sintomi come affanno persistente, tosse cronica o difficoltà respiratoria in assenza di sforzo.
«Portare la salute respiratoria nelle piazze e nei luoghi di vita quotidiana significa accorciare le distanze tra medicina e cittadino, ha sottolineato Fabiano Di Marco, presidente SIP».
«Questo progetto ha rappresentato un esempio concreto di prevenzione attiva, offrendo spirometrie e consulenze specialistiche gratuite, senza necessità di prenotazione, in un momento storico in cui l’accesso alle cure è talvolta reso complesso dalle difficoltà strutturali del servizio sanitario.
Il successo riscontrato nelle diverse tappe italiane, in termini di affluenza e di interesse, dimostra quanto ci sia bisogno di iniziative di questo genere. Abbiamo intercettato casi di patologie respiratorie non diagnosticate, contribuendo a indirizzare molti cittadini verso un percorso di cura adeguato.
Questo è il valore aggiunto della nostra presenza sul territorio: non solo informare, ma anche agire concretamente. Un ringraziamento speciale va a tutti gli operatori sanitari coinvolti, che hanno dedicato il proprio tempo e la propria competenza per garantire il successo dell’iniziativa.
Il loro impegno è la dimostrazione di quanto la comunità medico-scientifica creda nella promozione della salute come bene collettivo. Come presidente di SIP/IRS, ritengo fondamentale che questa esperienza non resti isolata, ma rappresenti un modello replicabile e duraturo, capace di generare un impatto reale sulla salute pubblica».