L’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia si è dotato di una nuova RMN da 1,5 Tesla, che affianca un’apparecchiatura in dotazione all’ospedale dal 2005 e ne sostituisce una che era in uso dal 1998.
Si tratta di una risonanza magnetica ad alto campo, dotata di sistema digitale diretto a fibre ottiche: questo consente di trasmettere il segnale per l’acquisizione delle immagini in alta risoluzione direttamente alla consolle di elaborazione.
Le performance particolarmente elevate del magnete permettono una minore dispersione di informazioni, immagini più nitide e rapidità di esecuzione.
Il paziente ha maggiore comfort grazie a uno spazio di posizionamento più ampio e a un sistema di illuminazione che riduce il possibile disagio emotivo; inoltre il foro di apertura ha un diametro di 70 cm e un tunnel più corto rispetto alla media. Tutto questo va a vantaggio di soggetti claustrofobici: si noti che circa il 5% dei pazienti rifiuta di sottoporsi a esame RMN per l’ansia generata dalla macchina.
Pierpalo Pattacini, direttore del Dipartimento di Diagnostica per Immagini: «Al Santa Maria Nuova ogni macchina per RMN effettua oltre 5 mila esami l’anno. La nuova apparecchiatura sarà in grado di svolgere esami con tempi per paziente inferiori e affidabilità diagnostica superiore. Con due apparecchiature della stessa potenza saranno possibili un più agevole follow-up delle patologie e l’implementazione di esami più specifici nella gestione dei pazienti con tumore da trattare chirurgicamente».