Ospedale Cortina, combinare le esigenze di abitanti e turisti

Veduta fotorealistica della facciata principale del rinnovato pad. Codivilla (credit: Striolo, Fochesato&Partners)

Procede la riqualificazione di Ospedale Cortina, per incrementare la capacità erogativa e dare spazio a un concetto più ampio di medicina, che dalla cura allarga alla prevenzione attraverso stili di vita e attività sportive.

Il prof. Livio Tronconi è vicepresidente di GVM Care & Research e Amministratore delegato di Ospedale Cortina, struttura polispecialistica accreditata con il SSN: «Ospedale Cortina è un progetto ambizioso, un presidio storico altamente specializzato e tecnologicamente avanzato che, nel tempo, si è caratterizzato in ambiti delicatissimi della medicina, affrontando una rivisitazione dell’azienda sanitaria.

La strategia intrapresa si basa su un impegno principale nell’ospedalità tradizionale, ma affronta il tema della salute in un’ottica molto più ampia, in senso di prevenzione, stili di vita e attività sportive. L’obiettivo è anche la creazione di una forte integrazione con le realtà territoriali, per rafforzare il dialogo e condividere iniziative anche in caso di eventi e attività sportive, per garantire prese in carico tempestive e qualificate.

Il dialogo aperto con realtà come Sci Club Cortina, Sportivi Ghiaccio Cortina e altre associazioni locali e nazionali testimonia questo nostro impegno, assieme ai lavori per l’ospedale, la cui conclusione è prevista per il 2025. La struttura avrà dimensioni maggiori rispetto al passato e forti capacità erogative, in regime di elezione e soprattutto in regime d’urgenza.

L’intento è quello fornire un servizio ospedaliero di prossimità, soprattutto nelle zone montane, dove è necessario garantire una risposta strutturata e trasversale alle necessità dei pazienti che vivono lì tutto l’anno. Parallelamente intendiamo riqualificare l’ospedale in ambiti specialistici – ad esempio la patologia infettiva ossea – per generare un’affluenza da parte di pazienti che possono provenire dal territorio nazionale e dall’estero.

I lavori di ristrutturazione sono ripartiti a pieno ritmo nell’estate 2023, nel solco del progetto di potenziamento delle attività curative storiche come le infezioni osteoarticolari, le cure per i disturbi legati a patologie alimentari, oltre all’importantissima gestione della domanda generata dai flussi periodici, connessa alla notevole variazione stagionale del numero di ingressi per traumi.

Combinare le esigenze di cure degli abitanti con quelle dei flussi turistici è al contempo un’occasione e una sfida, per offrire un servizio sanitario vicino alle comunità specialmente nelle zone montane, dove è fondamentale assicurare un approccio completo e versatile per rispondere alle esigenze dei residenti, così come dei turisti, in modo continuativo. Abbiamo anche concentrato l’attenzione sulle soluzioni abitative e di vita per il personale della struttura».

Le forme della complessità

L’arch. Maurizio Striolo (Striolo, Fochesato & Partners) è progettista delle opere edili e direttore dei lavori per Ospedale Cortina: «La stretta correlazione fra la proposta gestionale del concessionario, che interessa anche e soprattutto gli aspetti organizzativi e finanziari dell’operazione, e le effettive potenzialità degli edifici, concepiti per rispondere a un diverso modello di assistenza, si è rivelata la principale complessità del progetto architettonico e sanitario.

Arch. Maurizio Striolo, Striolo, Fochesato&Partners

Gli interventi previsti nel pad. Codivilla, che sarà dedicato alle attività per acuti, comprendono un significativo ampliamento dei volumi esistenti, per garantire la migliore funzionalità dei reparti a elevata intensità delle cure, oltre a numerosi interventi diffusi all’intero edificio, per conseguire i requisiti in materia di sicurezza, collegamento fra i reparti, dotazione impiantistica e tecnologica ecc.

Nel pad. Putti, che accoglierà le attività per post-acuti, siamo invece riusciti a limitare al minimo l’invasività degli interventi, preservando per quanto possibile un fabbricato che, al contrario dell’altro padiglione, ha mantenuto pressoché inalterata l’originaria consistenza architettonica e che si prestava a ospitare attività a media e bassa intensità a fronte di modifiche realmente molto contenute.

In ogni caso entrambi i padiglioni ristrutturati non sarebbero in grado di accogliere le funzioni previste dal progetto gestionale senza le Casette, nelle quali abbiamo previsto l’inserimento di funzioni di supporto e servizio indispensabili come, ad esempio, la logistica, le attività amministrative e le residenze del personale, che in larghissima parte non sarà originario del luogo né disponibile a stabilirvisi.

Durante il lungo iter progettuale abbiamo affrontato ulteriori problematiche, riconducibili principalmente all’articolato assetto patrimoniale (INAIL e AULLS 1 Dolomiti sono rispettivamente proprietari del pad. Putti e del resto dell’ospedale), alla scoperta di errori costruttivi occulti (evidenziati solo in seguito alle demolizioni) e al fallimento dell’impresa edile (che ha comportato la sospensione dei lavori da poco iniziati).

Ciononostante, il cantiere del pad. Codivilla sta procedendo senza particolari difficoltà e siamo fiduciosi circa la regolare conclusione della riqualificazione entro la primavera 2025. Personalmente auspico anche che la nuova immagine architettonica, che reinterpreta in chiave contemporanea alcuni caratteri della tradizione costruttiva montana, contribuisca a qualificare un evento di importanza mondiale come i prossimi giochi olimpici».

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