Secondo il Rapporto Oms e Adi del 2012 sono “una priorità mondiale di salute pubblica”. Le demenze sono in crescente aumento nella popolazione generale ed è in relazione a esse che il 30 ottobre 2014 la Conferenza Unificata un accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome hanno approvato sul documento “Piano nazionale demenze – Strategie per la promozione e il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze”. Considerato che il maggiore fattore di rischio è l’età e che la popolazione generale sta progressivamente invecchiando (l’Italia è uno dei paesi con la più alta presenza di anziani), queste patologie stanno diventando, e lo saranno sempre più, un enorme problema di sanità pubblica. Vediamo alcuni dati. In Europa i tassi di incidenza per demenza variano dal 2.4 per 1000 anni persona nella classe d’età 65-69 anni fino al 40,1 per 1000 anni persona in quella maggiore di 90 anni nella popolazione maschile e dal 2,5 all’81,7 rispettivamente nella popolazione femminile. Quattro gli obiettivi principali del Piano Nazionale: interventi e misure di politica sanitaria e sociosanitaria, creazione di una rete integrata per le demenze e realizzazione della gestione integrata, implementazione di strategie e interventi per l’appropriatezza delle cure, aumento della consapevolezza e riduzione dello stigma per un miglioramento della qualità della vita. In particolare, il Piano vuole aumentare tra i vari livelli (popolazione generale, persone con demenze e loro familiari, professionisti del settore), le conoscenze su prevenzione, diagnosi tempestiva, trattamento e assistenza delle persone con demenza con attenzione anche alle forme a esordio precoce, ma anche migliorare l’appropriatezza delle prestazioni erogate per rendere omogenea l’assistenza, con particolare attenzione alle disuguaglianze sociali e alle condizioni di fragilità e/o vulnerabilità socio-sanitaria.