I numeri dei contagi da Covid-19 stanno calando in tutta Italia e si progetta il ritorno alle normali attività, anche negli ospedali. Come l’Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia, che sta avviando il progetto “Ospedale Sicuro” con la partecipazione di Medici Senza Frontiere.
Il direttore generale della struttura, Alessandro Triboldi, ha dichiarato: «il calo dei contagi ha permesso di chiudere e sanificare alcuni reparti Covid per ripristinare gradualmente le attività sospese al momento della crisi.
A tutela dei pazienti e del personale sanitario, abbiamo attivato percorsi differenziati, allestito chiara segnaletica per identificare le zone, con regole da seguire e risorse dedicate per farle osservare. Quindi con cautela, rispettando le regole imposte da Regione Lombardia, da lunedì 20 aprile abbiamo ripreso in sicurezza e con gradualità a occuparci dei pazienti non Covid, da troppo tempo abbandonati al loro destino da ospedali letteralmente invasi da pazienti Covid, ma anche dalla loro stessa ritrosia ad accedere ai nostri servizi per paura di contrarre il virus.
Abbiamo avviato una profonda riorganizzazione del nostro ospedale per affrontare la seconda fase dell’emergenza. Questo rappresenta un momento altrettanto importante in cui è fondamentale non abbassare la guardia e, soprattutto, tutelare nel migliore dei modi la salute dei nostri pazienti e del nostro personale.
È per questo che ci siamo avvalsi della qualificata consulenza della dottoressa Claudia Lodesani, infettivologa con grande esperienza nella gestione delle epidemie e nel controllo delle infezioni, a cui siamo grati per il fondamentale supporto».
Claudia Lodesani, presidente di Medici Senza Frontiere Italia, sottolinea: «MSF è in prima linea in Lombardia per la gestione di questa emergenza. Nelle ultime settimane siamo stati inoltre chiamati da varie strutture in tutta Italia per consulenze a vario titolo.
Poliambulanza, uno degli ospedali meglio organizzato fra quelli che abbiamo visitato, è stata tra le prime strutture ospedaliere che ha chiesto il nostro supporto per riconvertire gli spazi e consentire un rapido e, più possibile sicuro, ritorno alla normalità».
Vediamo quindi quali azioni sono state intraprese per rendere l’ospedale sicuro e farlo entrare nella fase 2. Il primo passo è stato sanificare tutti i reparti ospedalieri, in particolare quelli che erano stati riconvertiti per la gestione di pazienti Covid e che ora non sono più necessari: a tal fine è stata intensificata la sanificazione ordinaria, cui è stata affiancata una sanificazione con un sistema avanzato di saturazione con nebulizzatori al perossido di idrogeno.
L’ospedale si è poi mosso nel differenziare i percorsi per pazienti Covid e non Covid, in aderenza alle linee guida internazionali, per il Pronto Soccorso, l’area materno-infantile e le aree specialistiche: adesivi verdi evidenziano gli spazi non Covid, quelli gialli le zone per i pazienti in attesa di screening e quelli rossi le aree Covid residuali. Anche le sale d’attesa sono state riorganizzate per garantire le distanze di sicurezza. Inoltre, chiunque arrivi in ospedale per essere ricoverato sarà sottoposto a tampone per decidere se indirizzarlo al reparto di competenza o in un reparto Covid.
Restano attive tutte le misure di protezione per medici e pazienti utilizzate nella fase 1: uso di dpi, checkpoint per lo screening dei sintomi respiratori e della temperatura, aree filtro e punti di disinfezione per le mani.
Il personale di Poliambulanza è inoltre sottoposto a costante monitoraggio clinico, indagini microbiologiche quando necessario e, in via sperimentale, a una verifica tramite test sierologici. La tecnologia è stata di grande aiuto in questa situazione: Poliambulanza ha da subito attivato lo smart working per il personale amministrativo e chi possa lavorare da remoto, ma anche corsi di formazione online per il personale sanitario e un corso preparto online.
Inoltre, i pazienti dei reparti hanno a disposizione un tablet per chiamare i propri cari, che non possono venire a trovarli, così come gli accompagnatori dei pazienti in Pronto Soccorso godono di un servizio di messaggistica che li avverte delle loro condizioni. Le visite ambulatoriali, inoltre, possono essere prenotate online.
Stefania Somaré