Presentato il 14 marzo a Roma, il secondo rapporto annuale dell’Osservatorio sull’equità di genere della leadership in sanità offre una panoramica completa sia sul settore pubblico sia sul privato. Qualcosa si muove ma l’equi-rappresentanza nelle posizioni apicali è ancora lontana.
L’Osservatorio sull’equità di genere della leadership in sanità, nato nel 2022 dalla partnership tra Luiss Business School e LEADS – Associazione Donne leader in sanità, fotografa lo stato attuale e l’evoluzione dell’equità di genere nella leadership nel settore sanitario italiano.
Quest’anno, giunto alla sua seconda edizione, il rapporto – presentato a Roma lo scorso 14 marzo – fornisce per la prima volta una panoramica completa che contempla tanto il settore pubblico quanto quello privato, intendendo con ciò le aziende farmaceutiche e quelle dei dispositivi medici.
«Le donne ai vertici della sanità continuano a essere fortemente sottodimensionate, soprattutto nel pubblico, benché il trend di distribuzione delle posizioni apicali negli ultimi anni riveli un lento e costante recupero del genere femminile», ha commentato Marina D’Artibale, condirettrice dell’Osservatorio e socia fondatrice dell’associazione Donne Leader in Sanità – LEADS.
L’indice di misurazione formulato
Attraverso uno specifico indice (gender leader index in health) viene misurato il rapporto tra la distribuzione di genere nelle posizioni apicali e la distribuzione di genere sull’occupazione totale in ambito sanitario.
L’indicatore oscilla tra 0 e 1 laddove il primo valore evidenzia l’assenza di rappresentanza per uno dei due generi e l’1 la rappresentanza esclusiva di un solo genere.
Una equi-rappresentanza nella leadership tra i due generi dovrebbe posizionare l’asticella a 0,5 a fronte di una equi-distribuzione degli occupati.
La situazione nel settore pubblico
Se la situazione nel settore pubblico mostra un lieve miglioramento, passando da un valore di 0,19 registrato nel 2020 ad uno di 0,20 nel 2021, l’equi-rappresentanza appare ancora come un miraggio, e potrebbe essere raggiunta difatti solo tra 150 anni. Difatti oggi, per ogni 100 occupati, sono presenti 1,6 donne leader a fronte di 7 dirigenti uomini.
La partecipazione femminile al mercato del lavoro sanitario pubblico è tuttavia maggioritaria e in costante aumento, passata dal 59% del 2001 al 69% del 2021.
Di contro, è diminuito il livello di occupazione complessivo come conseguenza di politiche di razionalizzazione, elemento questo che ha impattato però maggiormente sugli uomini. Anche l’aumento di personale nel post Covid è stato prevalentemente femminile.
Nonostante ciò, la progressione di carriera per le donne risulta più critica. A livello ospedaliero a fronte di un 53% di donne medico, nel 2020 solo il 25% dei direttori di struttura semplice e il 19% dei direttori di struttura complessa è donna.
Il settore privato: l’industria farmaceutica
Decisamente migliore la situazione del settore privato: a livello di forza lavoro è presente una maggiore equi-rappresentanza: le donne rappresentavano il 41,8% nel 2011 e il 43,9% nel 2021.
Nelle aziende del pharma, se vengono considerati leader sia i quadri che i dirigenti, allora l’indice sale da 0,50 nel 2020 a 0,51 nel 2021, evidenziando addirittura una leggera predominanza di leader donne, in realtà però prevalentemente quadri.
A livello dirigenziale esiste, infatti, ancora un problema di sottorappresentanza che potrebbe essere tuttavia colmato nell’arco di un quinquennio.
Le aziende dei dispositivi medici
Quadro totalmente diverso emerge dall’analisi delle aziende dei dispositivi medici che evidenziano una leadership prevalentemente maschile.
Nel 2021, per il primo anno, il Gender leader index in health si sta muovendo verso una maggiore equità nella leadership, toccando un valore di 0,30 a fronte dello 0,29 del 2020.
L’Osservatorio non guarda però solo ai dati, ma anche alle buone pratiche, che riguardano in primis la trasparenza dei dati e degli obiettivi, ma anche il quadro normativo, istituzionale e le politiche intese a favorire un migliore equilibrio tra vita familiare e lavoro.