SITHA, il congresso annuale

#HTA è cambiamento è il titolo del XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment – SITHA, in programma dal 26 al 29 ottobre 2021. Quattro giorni di conferenze, incontri e discussioni che hanno visto la partecipazione di un centinaio di relatori. Otto le sessioni plenarie giornaliere: quattro la mattina, focalizzate su temi specifici come il ruolo del cittadino, della real world evidence, del nuovo regolamento europeo sui dispositivi medici e dei nuovi Lea e le loro connessioni con la HTA; quattro il pomeriggio, incentrate su temi quali organizzazione, connessioni, dati e opportunità.

Essenziale, infine, il confronto con le altre società scientifiche e con i rappresentanti dell’imprenditoria biomedicale, perché il SSN ha bisogno più che mai di integrare l’HTA in tutta la sua filiera, partendo dalla prevenzione per arrivare alla qualificazione delle risorse umane, ma anche per fare proposte di ricerca e innovazione, fino allo sviluppo e alla validazione dei dispositivi medici e dei processi di acquisto di beni e servizi per la salute.

Francesco Saverio Mennini

Francesco Saverio Mennini, presidente Sihta direttore EEHTA del CEIS, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata Kingston University evidenzia l’importanza del congresso in questo momento storico: mai come adesso, infatti, la Sanità italiana potrà contare su un’infusione di risorse che devono essere sfruttate nel modo migliore. L’HTA vuole proprio essere strumento per stabilire quali sono gli investimenti efficaci e quali no, quali le strategie vincenti e quali perdenti e così via.

Dichiara Mennini: «l’intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dovrebbe essere seguito da un progetto chiaro, trasparente e basato su scelte rese prioritarie con logiche di HTA. L’HTA può essere individuato quale strumento del cambiamento solo se, al di là delle normative e dei regolamenti che già̀ esistono, si assisterà nel futuro a un cambio di paradigma che veda convergere tutti gli attori del sistema verso il raggiungimento di una maggiore consapevolezza del problema e la responsabilità dei diversi attori nell’impegno verso lo stesso fine. Nei prossimi anni i decisori dovranno prepararsi a un sempre maggior impiego dell’HTA, man mano che gli sforzi di sviluppo delle capacità e di sensibilizzazione avanzeranno raggiungendo la necessaria massa critica».

Anche Giandomenico Nollo, coordinatore scientifico del congresso, professore di Bioingegneria, Laboratori BIOtech del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento, afferma: «c’è più che mai bisogno di cambiamento. Il nostro sistema sanitario deve essere rinnovato con mirate iniezioni di nuovi modelli di cura, innovazione tecnologica, crescita professionale.

Giandomenico Nollo

Il PNRR e la nuova programmazione sanitaria sembrano poter fornire le risorse economiche necessarie. Ma, per trasformare la spesa in investimento serve analisi dei bisogni, valutazioni comparate, definizione di obiettivi di salute chiari e circoscritti, monitoraggio del processo e metriche appropriate, in sintesi serve HTA».

In effetti, la storia della nostra sanità, soprattutto degli ultimi anni, parla di carenza di piani a medio/lungo termine e di scelte prese solo per far fronte a emergenze e situazioni difficili. Ora che ci sono fondi, sarebbe utile muoversi in modo differente e ripensare la sanità in un’ottica a 360°.

Stefania Somaré