Specializzandi, serve un cambio di passo

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Si è spesso discusso, negli ultimi anni, rispetto all’opportunità di modificare le Scuole di Specializzazione in medicina per rendere un poco più simili a quelle anglosassoni, dove gli specializzandi entrano prestissimo negli ospedali per rendere concreta la propria formazione. Una soluzione che andrebbe al contempo a risolvere parte della carenza di personale, che sempre più attanaglia le strutture ospedaliere.

Con il Decreto Calabria, n. 302 del 31/12/2018, si era data possibilità alle strutture sanitarie di assumente a tempo determinato gli specializzandi al terzo anno di formazione, con la possibilità di convertire il contratto a indeterminato una volta conclusa la Scuola di Specializzazione. Di recente, però, qualcosa è cambiato.

In particolare, con l’approvazione dell’art. 14, comma 1, della legge n. 34 del 2023, “l’assunzione degli specializzandi diventa strutturale, perdendo il suo status di misura emergenziale, raddoppia da 18 a 36 mesi il tempo di assunzione e soprattutto introduce l’assunzione d’ufficio degli specializzandi da parte dell’azienda sanitaria dopo 90 giorni dalla sua richiesta di assunzione all’università in cui lo specializzando risulta iscritto; tale assunzione, difatti, avviene anche in caso di diniego o mancata risposta dell’Università”, come ben spiegato nel Vademecum di Anaao Giovani. Più di recente, la situazione è cambiata ulteriormente: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 87 del 3/7/2023, il Decreto Calabria è stato sostituito, inserendo la possibilità di assumente specializzandi al secondo anno di formazione.

Spiega Giovanni Migliore, presidente Fiaso: «la formazione rappresenta un pilastro fondamentale per garantire la qualità delle cure offerte ai cittadini e non c’è migliore occasione formativa per un giovane medico che lavorare in corsia con un ruolo e una responsabilità riconosciuta e commisurata alle competenze raggiunte.

Il superamento di questo divario professionale esclusivamente italiano ci avvicina a un modello di formazione più internazionale. Per questo accogliamo con favore la possibilità di contrattualizzare come dirigenti medici gli specializzandi già al secondo anno e ci impegniamo come aziende sanitarie ad avviare subito un tavolo con le loro rappresentanze per assicurare loro gli adeguati spazi di formazione in fase di inserimento lavorativo negli ospedali».

Aggiunge Migliore: «è una disposizione che accoglie una nostra richiesta formulata più volte e da tempo per far fronte alla drammatica carenza di medici che stiamo vivendo in questa fase in Italia. Deve anche essere l’occasione, però, per ripensare al ruolo delle aziende sanitarie, considerandole ancora di più parte attiva del processo formativo.

Riteniamo fondamentale che aziende del servizio sanitario pubblico e università dialoghino e collaborino maggiormente per individuare le migliori soluzioni per una formazione di qualità che si integri con l’esperienza lavorativa».

Per favorire questo processo, la Fiaso ha già avviato un laboratorio gestionale per favorire il confronto con le associazioni di categoria degli specializzandi e con i rappresentanti delle scuole di medicina per ideare un percorso di formazione all’interno delle aziende sanitarie che sia completo dal punto di vista clinico e non solo, accompagnando lo specializzando verso il ruolo di dirigente medico.

Coordinato dallo stesso Migliore, il laboratorio è costituito dai direttori generali delle aziende sanitarie, ospedaliere, universitarie e degli Irccs.