Nel mese di maggio i dati della spesa farmaceutica 2017, resi noti da IQVIA, sono stati condivisi anche con Associazioni provinciali e Unioni regionali tramite circolare Federfarma.
Un primo interessante dato è che mentre la spesa farmaceutica convenzionata è stata nei limiti prefissati, quella ospedaliera ha superato il tetto di 1,74 miliardi di euro.
Ciò significa che le aziende farmaceutiche dovranno ripianare questa eccedenza per un totale di 870 milioni di euro, secondo quanto previsto dal payback.
Si tratta del 50% del disavanzo, che spetta appunto alle aziende ospedaliere, mentre il resto è a carico delle singole Regioni, in proporzione al loro disavanzo.
Sergio Liberatore, amministratore delegato di IQVIA Italia, ha osservato: «questo significa che il Governo fissa il tetto della spesa, ma poi se viene superato sono le aziende farmaceutiche a dover ripianare il disavanzo, senza neppure poter dire che il tetto fissato era troppo basso».
Una situazione che pare al limite dell’assurdo. Per fortuna la spesa convenzionata è rientrata nei limiti decisi dal Governo. Riprende Liberatore: «negli ultimi anni, la pressante esigenza di garantire la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale ha portato all’attuazione di una serie di interventi di contenimento della spesa che penalizzano l’industria farmaceutica.
Anche le prime stime del 2018 mostrano una situazione analoga al 2017, con una spesa per acquisti diretti che sfonderà il tetto programmato di circa due miliardi e la spesa convenzionata che rimarrà ampiamente entro il tetto. Anche per le imprese c’è un problema di sostenibilità economica. Bisogna evitare che, per le multinazionali, sia sempre meno allettante investire in Italia».
Stefania Somaré