In occasione della giornata mondiale della salute mentale, che si celebra oggi venerdì 10 ottobre, la Società Italiana di Neurologia richiama l’attenzione sulla necessità di un approccio integrato a questa tematica.
Gli esperti sottolineano l’indissolubile connessione tra benessere psichico e salute del cervello, evidenziando un legame che va oltre la dimensione clinica e si inserisce in un’idea più ampia di cura della persona nella sua interezza.
«La Società Italiana di Neurologia intende rafforzare un dialogo concreto e costruttivo con le persone, le famiglie e la società, promuovendo una maggiore consapevolezza sull’importanza della salute del cervello e del benessere mentale», afferma il prof. Alessandro Padovani, presidente della SIN.
«La salute del cervello e quella mentale rappresentano due aspetti di un’unica realtà, che richiede ascolto, attenzione e risposte coordinate e integrate».
Superare la frammentazione assistenziale
Milioni di persone, in Italia, convivono con patologie neurologiche complesse, che comportano conseguenze non solo motorie o cognitive, ma anche profonde implicazioni psicologiche, relazionali e sociali. Per questo motivo la SIN sostiene il superamento dell’attuale frammentazione assistenziale che vede neurologia, psichiatria e servizi sociali non dialogare.
Solo una rete coordinata e multidisciplinare, in grado di unire ospedale, territorio e comunità, può rispondere in modo efficace alla complessità dei bisogni delle persone con fragilità neurologiche e mentali.
«Il nostro compito è prenderci cura della complessità, ovvero non limitarsi alla malattia, ma accompagnare ogni persona lungo un percorso che tenga conto della propria storia, relazioni, vulnerabilità. Costruire reti che uniscano ospedale, territorio e comunità non è un’opzione, ma una necessità.
Occorre promuovere dignità, equità e prossimità in ogni fase del percorso di cura, con servizi accessibili, continui e umanizzati.
La Neurologia si pone accanto ai cittadini non solo con la scienza e l’innovazione, ma con la responsabilità di ascoltare, comprendere e dare voce a chi affronta condizioni di vulnerabilità neurologica e psicologica, spesso invisibili e stigmatizzate».
La SIN sostiene il principio “one brain, one health”. Una visione che esige un salto culturale: dalla cura del sintomo alla presa in carico della persona, dalla diagnosi alla costruzione di relazioni terapeutiche durature, basate sulla fiducia e sulla vicinanza.
L’impegno della SIN
Nella giornata di oggi, la SIN rinnova il proprio impegno a essere presente nei luoghi della cura, della ricerca e dell’ascolto, per promuovere un modello di salute mentale integrato e inclusivo, in grado di contrastare lo stigma, favorire l’accesso alle cure e restituire centralità alla persona in ogni fase della vita.
 
            


