Terapia focale e tumori

Approda anche in Lombardia la terapia focale, realizzata grazie all’acquisto e installazione di un’apparecchiatura a ultrasuoni localizzati (Focal One) che consente di utilizzare le informazioni spaziali acquisite dagli esami di diagnostica per immagini per concentrare un fascio di ultrasuoni ad alta energia soltanto sulla parte di interesse del paziente nello specifico la prostata, dal momento che questa tecnica è particolarmente utile per trattare il tumore alla prostata in modo poco invasivo: gli ultrasuoni, sviluppando calore, realizzano una distruzione termica del tessuto tumorale, assieme a un minimo “orlo di sicurezza” di tessuto sano. La metodica è indolore e non lascia ferita: l’anestesia spinale serve a tenere fermo il paziente così da riuscire a direzionare al meglio il fascio. Il tutto viene eseguito inserendo una sonda nel retto del paziente per 60-90 minuti, a seconda della quantità di tessuto da trattare. Al momento l’apparecchiatura si trova presso il Polo Urologico dell’Istituto di Cura Città di Pavia e dell’Istituto Clinico Beato Matteo. Ovviamente la tecnica non va bene per tutti i tumori alla prostata. Il paziente ideale ha un tumore di dimensioni ridotte, di rischio medio-basso e individuabile in modo certo nella prostata. In pratica la tecnica è valida per il 15-20% dei tumori che vengono oggi diagnosticati nel corso degli screening attivi in Italia. Paolo Puppo, direttore del Polo Urologico dell’Istituto di Cura Città di Pavia e Istituto Clinico Beato Matteo, dichiara: «sta accadendo per il tumore della prostata quello che è già successo per il tumore della mammella e del rene, lo sviluppo cioè di soluzioni sempre più conservative. Anche nel caso della prostata è ormai reale la possibilità, in casi selezionati, di evitare l’asportazione completa della ghiandola prostatica per guarire il tumore: ciò può consentire di evitare al paziente gli effetti legati alle terapie tradizionali, riducendo drasticamente i tempi di ricovero, la necessità di emotrasfusioni, e preservando la potenza sessuale e la continenza urinaria». Dopo la terapia focale il paziente viene seguito costantemente nel tempo, mediante PSA e risonanza magnetica di controllo. E in caso di ricaduta, si deciderà se ripetere la metodica focale o passare a trattamenti più tradizionali.