Curare non con una molecola attiva o con un gene ma con un software è il concetto alla base delle terapie digitali, già autorizzate in diversi Paesi.
Terapie che richiedono un nuovo approccio di pensiero, di pratica medica e di gestione sanitaria: un cambio culturale.
Tanti i settori già toccati da questa nuova visione: diabete, sintomi di alcuni tipi di cancro, colon irritabile, dipendenza dal fumo o droghe, mal di schiena, asma, deficit da attenzione ADHD, insonnia e attacchi di panico.

L’Osservatorio Terapie Avanzate ha raccolto in una tabella le diverse terapie digitali già approvate nel mondo, per lo più terapie giovanissime. Il Paese con più Terapie Digitali approvate sono gli Stati Uniti.
In Europa, primeggia la Germania, seguita dalla Francia e dalla Gran Bretagna. L’Italia è, come spesso capita quando si parla di innovazione tecnologica, in ritardo: manca una normativa dedicata e non abbiamo ancora nessuna Terapia Digitale approvata. Per la normativa potremmo ispirarci alla Germania.

Eugenio Santoro, responsabile del laboratorio di informatica medica dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs, membro del comitato scientifico di Osservatorio Terapie Avanzate, sottolinea: è importante sottolineare la differenza tra le semplici app scaricabili dagli store online e le DTx: queste ultime sono infatti studiate e sviluppate attraverso sperimentazioni cliniche controllate e randomizzate su esiti di salute misurabili, come per qualsiasi altro farmaco in commercio. Essendo vere e proprie terapie sono sottoposte a rigidi controlli: sono tenute a rispettare standard di sicurezza ed efficacia e a rispondere ai requisiti normativi richiesti dagli enti regolatori. Si tratta di strumenti all’avanguardia che, oltre alla valutazione clinica, devono rispondere a determinati criteri di usabilità e di gestione dei dati e della privacy degli utenti.
Per lo più le Terapie Digitali si basano su app, ma negli USA è stato autorizzato un videogioco, EndeavoRx, una terapia digitale per il trattamento dell’ADHD nei bambini tra gli 8 e i 12 anni. La cosa interessante è che queste Terapie mostrano spesso una efficacia pari, se non superiore, al farmaco tradizionale, e sono spesso meglio tollerati.

Stefania Somaré