Lo scorso 3 dicembre la Giunta regionale toscana ha deliberato per aggiornare e potenziare la Rete Regionale delle Cure Palliative.
Il primo cambiamento riguarda la Rete stessa, che dovrà prevedere un responsabile, un comitato strategico regionale e una sottorete operativa per ogni area vasta.
Il piano prevede anche il coinvolgimento delle tre università toscane nel formare le professioni sanitarie per essere pronte a operare in un ambito di cure palliative, mentre alla formazione del personale già in essere saranno garantiti corsi di formazione ad hoc.
Inoltre, oltre a individuare le azioni necessarie per potenziare le Rete, saranno definiti indicatori di esito utili per monitorare il funzionamento della rete stessa.
A ogni azienda sanitaria viene chiesto anche di individuare soluzioni per aumentare il numero di posti negli hospice presenti sul territorio e per la relativa assegnazione del personale.
Il potenziamento della Rete è necessario per passare da un sistema che vede ancora molti anziani con patologie croniche morire in ospedale, sotto trattamento forzato, a uno che si prenda cura della malattia nel suo complesso, accompagnando il paziente verso il suo ultimo respiro.
Stefania Saccardi, assessore al Diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria e sport della Regione Toscana, ha così commentato: «la Toscana è stata tra le prime Regioni ad aver dato corso alla legge nazionale sul biotestamento. Noi abbiamo voluto però inserirla in un quadro più complessivo delle cure del fine vita, perché riteniamo che il sistema sanitario, anche laddove non possa curare, debba però prendersi cura della persona fino all’ultimo momento di vita. La delibera che abbiamo approvato lunedì scorso fa parte di questo percorso complessivo di aiuto, sostegno e accompagnamento al paziente nell’ultima parte della sua vita».
Stefania Somaré