Tubercolosi: ancora molto lavoro da fare

Entro il 2030 i Governi hanno stabilito di ridurre del 90% i decessi per tubercolosi e dell’80% i nuovi casi di malattia: per farlo è però necessario un impegno ancora maggiore. È quanto emerso dal nuovo Report dell’Oms sulla Tubercolosi (Global Tubercolosis Report), in cui si mette in evidenza che esiste ancora una grande ineguaglianza tra i diversi Paesi nel garantire l’accesso alle persone con Tbc alle diagnosi e ai trattamenti che possono favorirne la guarigione. Tra i Paesi più colpiti dalla malattia vi sono l’India (al primo posto), seguita da Indonesia, Cina, Nigeria, Pakistan e Sud Africa. Secondo l’Oms il primo passo importante è individuare rapidamente tutti i nuovi casi di infezione, cosa che al momento non accade: su 10.4 milioni di nuovi casi attesi per il 2015, solo 6.1 sono stati ufficialmente individuati e notificati.
La questione è ancora più seria se si pensa alla farmaco resistenza sviluppata negli ultimi anni dall’agente di questa malattia: ecco dunque che un secondo punto importante è trovare nuovi farmaci e percorsi terapeutici capaci di curare la tubercolosi, così come test sempre più rapidi per individuare i soggetti colpiti. Purtroppo, come sottolineato nel Report, i finanziamenti per combattere contro la tubercolosi stanno finendo e, invece, serviranno sempre più soldi se si vogliono raggiungere le mete prefissate.

Stefania Somaré