Possibile associazione con BRCA1, già responsabile di altre forme tumorali al seno e alle ovaie. Servono ulteriori conferme e approfondimenti.
Quando si parla di tumore al seno, si fa riferimento a una famiglia di forme tumorali che si sviluppano a partire da cellule mammarie, ognuna con caratteristiche specifiche che richiedono trattamenti specifici.
Tra queste forme ce ne sono di più lievi e meglio curabili e di più aggressive. Non mancano le forme rare, come per esempio il tumore metaplastico, un sottotipo aggressivo di carcinoma invasivo della mammella che cresce rapidamente e assume dimensioni grandi. È inoltre portato a metastatizzare, soprattutto a livello polmonare e, meno di frequente, nei linfonodi ascellari. Questa forma rappresenta meno del 5% di tutti i tumori al seno.
Un team di ricerca dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano ha scoperto che questa forma tumorale potrebbe avere una origine ereditaria, legata a mutazioni genetiche del gene BRCA1. Lo studio retrospettivo è pubblicato su European Journal of Human Genetics.
Cosa si è scoperto
Gli autori dello studio hanno rianalizzato retrospettivamente tutte le pazienti con tumore al seno sottoposte a test genetico allo IEO almeno per i geni BRCA1 e BRCA2, in tutto 5226. Tra queste hanno individuato 23 donne con tumore al seno metaplastico, corrispondenti allo 0,4%.
Proseguendo, hanno osservato che circa il 65% di queste pazienti mostrava una variante patogena nella linea germinale, nell’86,7% proprio in BRCA1. Gli altri geni coinvolti sono TP53 (6,7%) e MLH1 (6,1%). Da qui la conclusione che mutazioni in questo gene possono predisporre allo sviluppo del tumore metaplastico, come già accade per altri tumori al seno e all’ovaio.
Spiega Giovanni Corso, chirurgo senologo IEO, ricercatore universitario dell’Università Statale di Milano e primo autore dello studio: «il tumore al seno metaplastico è ancora per lo più un mistero: sappiamo che è raro, che colpisce di frequente le donne giovani e che purtroppo risponde pochissimo alle terapie, ma non sappiamo il perché.
Per questo la scoperta del suo possibile legame con BRCA1, apre finalmente orizzonti inediti di cura, con i farmaci di nuova generazione che hanno dimostrato efficacia contro i tumori che presentano questa mutazione.
Alcuni studi avevano già segnalato il possibile ruolo di BRCA1 nell’aumentare il rischio di tumore metaplastico, ma il nostro lavoro è il primo che dimostra, con un’analisi retrospettiva di 5226 pazienti con tumore al seno sottoposte a test genetici in IEO, che oltre il 50% dei tumori metaplastici sono associati significativamente alla presenza di BRCA».
Cosa fare ora?
I risultati raccontati derivano da uno studio su una casistica di pazienti altamente selezionata: occorre quindi ripetere gli studi su pazienti non sottoposte a test genetico, «per capire quale sia il vero ruolo del gene BRCA1 nell’insorgenza del tumore metaplastico della mammella.
Sarà importante inoltre studiare il coinvolgimento di altri geni nell’origine di questa rara forma di tumore», aggiungono Bernardo Bonanni, direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica Oncologica e coautore dello studio, insieme a Mariarosaria Calvello, coautrice e Monica Marabelli, corresponding author dell’articolo.
Conclude Paolo Veronesi, direttore del Programma di Senologia IEO: «questi risultati dimostrano che le opzioni chirurgiche per il tumore metaplastico potrebbero essere più estese, come anche la mastectomia profilattica controlaterale».
Lo spiraglio aperto da questo studio deve ora essere ulteriormente indagato.
(Lo studio: Corso G, Marabelli M, Calvello M, Gandini S, Risti M, Feroce I, Mannucci S, Girardi A, De Scalzi AM, Magnoni F, Marino E, Bernard L, Veronesi P, Guerini-Rocco E, Barberis M, Guerrieri-Gonzaga A, Bonanni B. Germline pathogenic variants in metaplastic breast cancer patients and the emerging role of the BRCA1 gene. Eur J Hum Genet. 2023 Jul 18. doi: 10.1038/s41431-023-01429-2. Epub ahead of print. PMID: 37460658)