Negli ultimi anni le tecniche chirurgiche per intervenire sui tumori orofaringei hanno visto l’avvento della chirurgia robotica.
Un team di ricerca coreano ha messo a confronto tale metodica con una chirurgia a cielo aperto (Comparative safety and effectiveness of transoral robotic surgery versus open surgery for oropharyngeal cancer: A systematic review and meta-analysis. Park, Dong Ah et al. European Journal of Surgical Oncology).
Per farlo, i ricercatori si sono basati su 9 articoli in lingua inglese presenti in letteratura, gli unici a rispondere a tutti i requisiti stabiliti.
574 pazienti sono stati coinvolti nello studio. Dal confronto è risultato che la chirurgia robotica permette di ridurre la permanenza in ospedale dopo l’intervento, di ridurre il rischio di dover ricostruire il lembo libero e di allungare la sopravvivenza senza malattia.
Tuttavia, gli studi presenti in letteratura sono spesso non randomizzati, pertanto questo può essere considerato uno studio iniziale che necessita di ulteriori approfondimenti.
Stefania Somaré