La prematurità è un evento che si verifica sempre più spesso e che richiede di essere studiato per poter offrire ai piccoli pazienti un’assistenza sempre migliore. A tal fine è nato INNSIN, il nuovo Network Neonatale voluto dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN) che si rivolge alle 240 strutture ospedaliere italiane che dispongono di un reparto di patologia neonatale e/o di terapia intensiva dove vengono assistiti i neonati pretermine.
Fabio Mosca, presidente della SIN, ha ricordato: «i nati pretermine, cioè quelli che vengono al mondo prima della 37 a settimana di età gestazionale, necessitano di un’assistenza mirata e un mix di cure sempre più avanzate.
L’entità dei problemi da affrontare varia soprattutto in base al loro livello di prematurità, alle eventuali patologie e allo stato complessivo di salute.
La riuscita del nostro intervento sarà più appropriata ed efficace partendo da dati e informazioni su casi già affrontati. L’INNSIN ci consentirà di migliorare ulteriormente il nostro intervento assistenziale e organizzativo».
Nella sostanza, INNSIN è una piattaforma web agile e immediata che permette a ogni reparto di accedere ai dati relativi a tutti i nati pretermine della propria struttura in tempo reale. Ma non basta. Lo strumento consente di confrontare le proprie casistiche con i Centri italiani e, per quelli iscritti, con circa 1200 centri aderenti al Vermont Oxford Network (VON), con un singolo inserimento di dati.
Va da sé che poter accedere a tanti dati consente di implementare anche la ricerca scientifica, valutare gli effetti delle procedure assistenziali, identificare specifiche aree di criticità e promuovere interventi mirati per il miglioramento delle cure dei piccoli prematuri e collaborare con altri network nazionali di interesse perinatale.
Continua Mosca: «la raccolta dei dati contribuirà, quindi, anche a migliorare il follow-up e l’assistenza dopo la dimissione, per proseguire le cure nel modo più adeguato possibile ed effettuare la diagnosi precoce dei disturbi neurologici e sensoriali, per un inizio tempestivo del supporto riabilitativo e abilitativo, se necessario».
Infine, avere ben chiari i dati relativi alle diverse regioni permetterà anche alla SIN di rapportarsi con loro in modo più attivo e produttivo.
Stefania Somaré