Una piattaforma per favorire la comunicazione tra medici

La piattaforma Clinical Knowledge Portal (CKP) è nata per favorire la comunicazione tra medici e quindi una collaborazione più sicura e personalizzata poiché permette di superare lo scoglio legato alle diverse modalità con le quali ci si può riferire a una stessa misurazione clinica.
CKP provvede a normalizzare i contenuti inseriti dai medici, facendoli convergere su termini univoci che non danno spazio a fraintendimenti.
Così due professionisti che stanno lavorando insieme su uno stesso paziente possono scambiarsi le informazioni in modo chiaro e pianificare un percorso davvero personalizzato.
Inoltre, il paziente non dovrà più andare da un medico all’altro, perché saranno le informazioni a viaggiare (in rete).

Secondo gli ideatori di CKP questo sistema permetterà anche di migliorare la sostenibilità del SSN. Certo potrebbe ridurre i così dei viaggi della salute, come conferma Francesco Cognetti, professore straordinario di Oncologia Medica dell’Università La Sapienza e direttore del Dipartimento Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma: «ogni anno 90 mila persone con tumore attraversano l’Italia per curarsi.
Il turismo sanitario oncologico costa alle famiglie migliaia di euro, in termini di visite mediche, farmaci, viaggi e assistenza. Un portale che consenta di muovere dati e non persone, di condividere il processo clinico e di collaborare tra noi oncologi può incidere su questi flussi, migliorando la qualità delle cure e l’equità dell’accesso, risparmiando risorse pubbliche preziose e liberando tempo da dedicare al rapporto con il paziente».

Giorgio Moretti

Un altro dato interessante è che il portale cresce grazie all’apporto di comunità cliniche.
Lo spiega bene Giorgio Moretti, presidente di Dedalus Holding: «le comunità cliniche propongono, votano e convalidano i casi d’uso clinico e i concetti clinici che devono essere inseriti nel portale. Un medico può partecipare a diverse comunità cliniche: quella della sua società clinica, quella internazionale, una comunità dell’ospedale in cui lavora, la comunità di una scuola di pensiero specifica e così via. Grazie al lavoro delle comunità cliniche, CKP può crescere e rimanere aggiornato.
CKP è il modo in cui i clinici possono finalmente cambiare il modo di prendersi cura delle persone».

In un Paese in cui la digitalizzazione è spesso nominata e richiesta, ma per la quale si investe pochissimi, l’avvento del CKP potrebbe essere una novità apprezzata e utile. Carlo Mochi Sismondi, presidente FPA – FORUM PA, sottolinea però il ruolo che ogni attore in gioco dovrà avere per sfruttare al meglio le potenzialità del portale.
Il sistema funzionerà infatti solo se tutti, dagli operatori sanitari ai medici di base fino agli stessi pazienti, saranno consapevoli di queste potenzialità e collaboreranno per condividere le informazioni e per sfruttare tutte le potenzialità offerte da queste tecnologie.

Stefania Somaré