Il 3 giugno Fondazione GIMBE e l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani hanno presentato una innovativa piattaforma web che consente di geolocalizzare e classificare secondo le direttive ministeriali 472 strutture di ricovero per un totale di 2.148 servizi pediatrici, tra aziende pubbliche e Irccs pubblici e privati.
Più nel dettaglio, per ognuna delle strutture individuate dalla rete viene indicato il livello di cura che è in grado di offrire (base, livello I e livello II) e la presenza/assenza di alcuni servizi, come il Pronto Soccorso pediatrico, il trasporto neonatale, il trasporto materno assistito, il punto nascita.
Inoltre, si può verificare se la struttura è sede di Scuola di Specializzazione in Pediatria, se ha rapporti con l’Università, e quali discipline/specialità la caratterizzano, in base al DM 70/2015: cardiochirurgia infantile, chirurgia pediatrica, genetica medica, neuropsichiatria infantile, pediatria, oncoematologia pediatrica, terapia intensiva neonatale, neurochirurgia pediatrica, nefrologia pediatrica, urologia pediatrica.
In questa prima fase, l’inserimento dei dati sarà coordinato da AOPI tramite i loro referenti e saranno loro a definire le modalità di coinvolgimento delle singole aziende o servizi pediatrici per l’inserimento delle informazioni.
I referenti di AOPI sono anche gli utilizzatori finali della piattaforma: saranno poi loro a decidere di condividere i dati con i decisori regionali e delle aziende coinvolte.
La decisione di creare questa piattaforma deriva da una situazione italiana: nonostante le “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali in area pediatrico-adolescenziale” del 2017, poi integrato dal documento “Rete dell’emergenza-urgenza pediatrica”, ancora non si è riusciti a mappare con certezza a livello regionale i diversi nodi che dovrebbero rientrare in una Rete Pediatrica.
«Una lacuna», ha sottolineato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, – che comporta un’estrema eterogeneità dell’offerta, la duplicazione di servizi che determina lo spreco di preziose risorse oltre a una riduzione della qualità dell’assistenza sanitaria con conseguente peggioramento degli esiti di salute.
Per questo, in collaborazione con l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI) abbiamo sviluppato una piattaforma per la geocalizzazione di servizi pediatrici presenti in aziende sanitarie pubbliche e Irccs pubblici e privati e per la qualificazione dei servizi offerti».
Ha aggiunto Paolo Petralia, presidente AOPI: «abbiamo realizzato questo strumento operativo per tradurre le buone intenzioni in fatti: una piattaforma web based che intende fornire elementi conoscitivi e decisionali a Regioni e Aziende sanitarie per bilanciare domanda e offerta pediatriche e quindi programmare le attività tenendo conto delle peculiarità dei singoli territori». Inoltre, la piattaforma permetterà ai diversi professionisti che operano in una Regione di entrare in contatto tra loro, così come alle diverse strutture sanitarie che magari erogano servizi tra loro differenti.
Stefania Somaré