Da tempo la letteratura internazionale ha puntato l’attenzione sul ruolo delle Reti Cliniche nel migliorare l’approccio alle diverse patologie e nell’uniformare la presa in carico dei pazienti che ne soffrono. Lo scorso 24 gennaio 2018 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome aveva emanato delle Linee Guida per la revisione delle Reti cliniche tempo dipendenti. La Regione Valle D’Aosta ha reso noto lo scorso 22 febbraio di aver recepito tali Linee Guida.
«Le linee guida per la revisione delle reti cliniche – ha dichiarato l’Assessore alla Salute Mauro Baccega – rappresentano il più recente tentativo di riorganizzazione della rete ospedaliera nazionale, con l’individuazione di criteri omogenei in tutto il territorio. Nel riprogettare l’assistenza ospedaliera, l’AGENAS (Agenzia nazionale Servizi sanitari Regionali, braccio tecnico del Ministero salute), insieme al Ministero competente e alle Regioni, ha reputato prioritario iniziare dalle reti cliniche e, data la rilevanza che ne deriva, da quelle tempo dipendenti, quelle cioè rivolte a patologie per le quali una mancata organizzazione prestabilita e formalizzata arreca ritardi assistenziali che possono compromettere lo stato in vita della persona, ovvero ictus, infarto e traumi maggiori.
La Valle d’Aosta non solo deve recepire gli standard e la metodologia di impostazione della rete secondo le linee guida, ma deve dotarsi di protocolli formalizzati e di dimostrata efficacia per ciascuna rete per patologia tempo dipendente (quindi ictus, infarto e traumi maggiori), per garantire al paziente interessato un percorso in sicurezza e qualità tutto interno alla regione o attraverso una rete interregionale con il Piemonte, in particolare per i comuni valdostani limitrofi. Per assolvere a questo compito regionale viene individuato un apposito organismo denominato “Coordinamento regionale”, che avrà il compito di approvare il piano per ciascuna rete clinica tempo dipendente valutando anche la possibilità di attivare appositi accordi con strutture sanitarie del Piemonte qualora il bisogno assistenziale lo richiedesse» ha concluso l’assessore.
Stefania Somarè