A Brescia hub tecnologico per sviluppare la sanità del futuro

Il progetto Light – Lifescience Innovation Good Healthcare Technology, che vede coinvolti Università degli Studi di Brescia, Antares Vision Group e Dompè Farmaceutici, intende sviluppare tecnologie sanitarie seguendo tre grandi obiettivi, ognuno con un hub dedicato: AI and Big Data Main Hub, Digital Health Care Hub e AI Biopharma Hub.

Il primo traguardo è facilitare la condivisione dei dati e la costruzione e l’aggiornamento di siti web sanitari grazie allo sviluppo di piattaforme apposite, oltre che favorire le analisi su larga scala e l’immagazzinamento dei dati ottenuti.
Il secondo riguarda la progettazione di un ospedale smart dove stanze e letti siano georeferenziati grazie a sensori e sistemi di comunicazione che consentano un monitoraggio continuo.
Qui si lavorerà poi per sviluppare la telemedicina e per migliorare il controllo da remoto del paziente, oltre che per perfezionare la tracciatura del farmaco, necessaria per ridurre errori di somministrazione e contraffazioni, oltre che per proteggere qualità e integrità del farmaco stesso.
Il terzo obiettivo è, infine, migliorare e velocizzare la produzione di farmaci attraverso lo sviluppo di una struttura completamente integrata, basata sulla intelligenza artificiale, in grado di progettare, sintetizzare e definire l’attività di nuovi farmaci e biofarmaci.
Obiettivo che si avvantaggia della collaborazione con la piattaforma già esistente di Dompé Farmaceutici, chiamata Exscalate.

Si tratta di mete ambiziose: ecco perché il progetto prevede uno spazio dedicato di 2000 mq che si aggiungeranno al Centro Servizi Multisettoriale Tecnologico nel building di proprietà dell’Università di Brescia all’interno del Campus universitario nord. 19.5 milioni di euro sono i fondi a disposizione del progetto, raccolti con un partenariato pubblico-privato.

Non a caso, l’obiettivo «principale dell’iniziativa», spiega il prof. Maurizio Tira, tettore dell’Università di Brescia, «è rafforzare la collaborazione fra la nostra università e le aziende private in un’ottica di più profonda integrazione delle competenze di ricerca di base con quelle industriali e sperimentali. Il progetto avrà inoltre importanti ricadute sulle conoscenze per la transizione digitale nel mondo delle aziende sanitarie».

Da parte loro, le aziende coinvolte sono soddisfatte e orgogliose, come confermano le parole di Emidio Zorzella, presidente e co-ceo di Antares Vision Group: «è per noi motivo di orgoglio essere partner dell’Università degli Studi di Brescia in questo progetto che per la sua concretezza crediamo potrà innescare un circolo virtuoso di contatti e partnership tra diverse realtà del nostro territorio.
Da sempre crediamo nella ricerca, nell’innovazione e in un approccio multidisciplinare come driver di crescita, di trasformazione e di sostenibilità».

Nel tempo, ciò che verrà sperimentato e studiato all’interno del nuovo hub tecnologico di Brescia dovrebbe facilitare lo sviluppo di nuovi prodotti fruibili da parte dei cittadini e dei pazienti e di modelli che migliorino la nostra sanità.

Stefania Somaré