AIIC2025: Verso un Chapter Europeo della Global Clinical Engineering Alliance

Il Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici – AIIC, quest’anno alla sua 25esima edizione, ha rappresentato un appuntamento cruciale per l’ingegneria clinica ma anche per le altre professioni sanitarie coinvolte a vario titolo nella rivoluzione del SSN che è trainata da un’innovazione sempre più incalzante e da una crescente necessità di puntare ad un approccio green.

Tantissimi gli spunti, tante le sollecitazioni e le soluzioni proposte di fronte ad una platea di oltre 2.500 partecipanti con una significativa partecipazione anche del mondo aziendale.

I risultati dell’edizione 2025

«Anche quest’anno il nostro Convegno è riuscito a lasciare il segno, nel senso che abbiamo avuto oltre 2.500 partecipanti, con esperti, società scientifiche, istituzioni, ricercatori ed accademici che hanno condiviso ciò che nel settore della sanità si muove in tema di sostenibilità. Abbiamo poi avuto un riscontro da un punto di vista delle aziende davvero importante. Tutto questo conferma il nostro evento come un momento di riferimento per la sanità, per le tecnologie e per gli operatori» ha detto Lorenzo Leogrande, presidente dell’evento al termine dei lavori.

«È stato un appuntamento che ha certamente avuto sostenibilità ambientale e intelligenza artificiale come i due temi-pilastro dei lavori – ha sottolineato il presidente dell’Associazione, Umberto Nocco – argomenti su cui tutta la nostra associazione si è impegnata, e su cui intendiamo prenderci anche nel futuro responsabilità specifiche, ampliando le nostre competenze e generando un sistema virtuoso di dialogo ad ampio raggio con tutti gli stakeholder».

Verso un Chapter Europeo della GCEA

Dal Convegno è emersa, tra l’altro, la necessità di condividere e scambiare esperienze a livello internazionale e di gettare le basi per un Chapter Europeo della Global Clinical Engineering Alliance – GCEA, dal momento che «La sanità è locale ma le tecnologie sono globali», come ha sottolineato Yadin David, presidente della GCEA intervenendo alla sessione “Tecnologie biomediche e sostenibilità: uno sguardo europeo”.

Un approccio omogeneo, testimonianza di una maturità nell’uso delle tecnologie

A livello internazionale è emerso l’utilizzo di tecnologie identiche, a fronte però di sistemi tra loro differenti in termini di procurement e di implementazione, così come di affinità tecniche e profonde differenze gestionali e di sistema.

«La situazione delle tecnologie biomediche e della loro sostenibilità – dalla regolazione normativa alla gestione operativa, dalla sostenibilità ambientale all’accesso equo – nel contesto europeo appare oggi relativamente omogenea», ha osservato Umberto Nocco.

«Questo non significa che tutto sia perfettamente normato o armonizzato, ma piuttosto che esiste un livello di maturità e stabilità nell’approccio all’uso delle tecnologie che permette una gestione uniforme tra i diversi Paesi membri. Un segnale evidente di questa maturità è la presenza, in gran parte degli Stati europei, di società scientifiche che rappresentano gli ingegneri clinici e i professionisti del settore. Inoltre, pur con le sue complessità – ha chiarito Nocco – esiste un quadro normativo comune a livello dell’Unione Europea, che, sebbene concepito inizialmente per regolamentare la produzione delle tecnologie, può essere utilmente applicato anche da chi le adotta o ne supporta l’introduzione nei sistemi sanitari. Ciò contribuisce a costruire un sistema più trasparente ed efficiente, orientato anche alla sostenibilità complessiva del settore salute. In questo sistema noi sentiamo la necessità di creare un network omogeneo di professionisti che condividono visioni e percorsi comuni».

Esperienze internazionali a confronto

In base a quanto emerso dai contributi europei presentati durante il Convegno AIIC sono emerse similitudini e differenze di approccio.

Più in particolare, «il sistema francese di ingegneria clinica-AFIB è evoluto e paragonabile a quello italiano – ha spiegato Stefano Bergamasco, referente AIIC per le relazioni internazionali – L’associazione AFIB è attiva su temi di sostenibilità, con iniziative su consumo energetico e uso di materie prime. Con AFIB è già in vigore un accordo bilaterale con AIIC che prevede partecipazione incrociata agli eventi, scambi formativi e collaborazioni scientifiche».

Anche se con dimensioni più ridotte, l’associazione greca di ingegneria clinica integra ingegneria clinica e mondo accademico e, più in particolare, sta creando un sistema nazionale di inventario e monitoraggio delle tecnologie biomediche, utile anche ai fini della vigilanza che rappresenta un esempio virtuoso, in linea con gli obiettivi AIIC finalizzati a condivisione e standardizzazione dei dati. Infine, con riguardo alla Spagna, Bergamasco ha ribadito che «anche nel paese iberico la professione vive in un panorama simile al nostro, sebbene con una struttura associativa più contenuta».

Piace ricordare, che il Convegno ospitato a Napoli è stato la cornice per l’accordo di collaborazione siglato con i colleghi spagnoli il cui obiettivo è quello di raggiungere un riconoscimento formale della figura dell’ingegnere clinico, ancora non previsto in modo obbligatorio negli ospedali dei due Paesi.

Verso la creazione di un network per la condivisione di esperienze e obiettivi

L’evidente e riconosciuta comunanza di problemi e obiettivi è stato ciò che ha spinto alla creazione di un network strutturato di carattere europeo, facendo leva sulla comune appartenenza alla GCEA.

«Oggi stiamo lavorando alla costituzione di un chapter europeo all’interno della Global Alliance, un progetto che ha ricevuto il pieno sostegno del presidente David e del futuro presidente Mladen Poluta, intervenuto in collegamento. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di rafforzare la rappresentatività europea all’interno del panorama globale dell’ingegneria clinica» ha enfatizzato Bergamasco.

Nello stesso solco, il presidente AIIC, Nocco, ha sottolineato il ruolo cruciale del dialogo istituzionale per definire relazioni utili al nuovo soggetto professionale comune: «Come AIIC abbiamo avuto già diverse interlocuzioni con rappresentanti della Dg Santé della Commissione Europea, che ci hanno indicato proprio la necessità di aggregare più associazioni europee in un soggetto rappresentativo. Ci è stato inoltre suggerito di iscriverci al Transparency Register della Commissione, che consente alle organizzazioni registrate di partecipare ai tavoli tecnici e legislativi su dispositivi medici e tecnologie sanitarie. Un passo fondamentale per dare voce tecnica e competente al mondo dell’ingegneria clinica».

Verso l’edizione 2026

Dopo quattro intense giornate, il Convegno AIIC ha dato appuntamento al prossimo anno in cui i temi trattati saranno oggetto di ulteriore approfondimento, svelando la sede dell’edizione 2026 che nel mese di giugno avrà luogo a Torino presso le Officine Grandi Riparazioni.

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