Anaao Assomed: necessario restyling dei Pronto Soccorso lombardi

«Il mondo della Medicina d’Urgenza è sempre più in crisi: responsabilità molto grandi si associano a turni di lavoro estenuanti, personale ridotto e stipendi scarsamente soddisfacenti.
Non ultimo, i Pronto Soccorso sono le aree con il maggior numero di aggressioni a medici da parte di pazienti o parenti insoddisfatti.
Non è un caso, quindi, se la Medicina di Emergenza/Urgenza è una delle specialità meno scelte dai neolaureati in Medicina.
Questo, unito al fatto che molti professionisti specializzati scelgono di andare a lavorare all’estero, mette a rischio la sostenibilità di molti Pronto Soccorsi italiani».

Tra le Regioni che maggiormente vivono questa condizione c’è la Lombardia.

Secondo Anaao Assomed Lombardia, il più rappresentativo sindacato della dirigenza medica e sanitaria del Servizio Sanitario Regionale, occorre operare a due livelli – nazionale e regionale – per risolvere questo impasse e garantire vita ai Pronto Soccorso.

Il concetto cardine del documento emesso di recente da Anaao Assomed Lombardia è un radicale cambio di organizzazione che vada a sposare i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni.

In particolare, occorre coordinare la formazione in Medicina di Emergenza/Urgenza con la struttura autonoma che dovrebbe caratterizzare i Pronto Soccorso, tutti dotati di personale interno dedicato, riducendo al minimo l’accesso di medici di altra specialità.

A livello nazionale è opportuno ridurre le equipollenze per garantire accesso ai Pronto Soccorso solo a discipline con una reale “vocazione” e rivedere la programmazione nazionale dei fabbisogni, in modo da avere il numero di specialisti necessario.

Nel calcolo dei fabbisogni va preso in considerazione, fa notare Anaao Assomed Lombardia, il tetto massimo di 5 turni notturni fissato dal nuovo Contratto Collettivo Nazionale, che renderà necessarie nuove assunzioni da parte delle aziende sanitarie.

E qui entra in gioco il ruolo regionale che dovrebbe garantire un maggiore “fascino” alla specializzazione.

Secondo il sindacato, infatti, è necessario un restyling: il modello indicato è quello del medico unico con annesso reparto di degenza.
I Pronto Soccorso dovrebbero quindi essere ristrutturati per avere postazioni per l’osservazione breve intensiva e un reparto di degenza di Medicina d’Urgenza associato, con posti letto monitorizzati in funzione dei volumi e delle funzioni del presidio ospedaliero (hub o spoke secondo i modelli previsti dal DM 70/2015).

Un rinforzo a questa struttura potrebbe venire, inoltre, dall’accesso al soccorso extraospedaliero gestito da AREU per i medici che ne facessero richiesta.

Per concludere, Regione Lombardia dovrebbe aumentare molto il finanziamento per borse di studio specialistiche, così da coprire i fabbisogni dei propri Pronto Soccorso, e andrebbero eliminate tutte le forme di contratto flessibile, ormai vietate dal D.lgs. 75/2017.

Nel medio periodo, inoltre, Regione Lombardia potrebbe considerare di valutare, come già fatto da Regione Toscana, «l’indizione di procedure concorsuali per la copertura di posti a tempo indeterminato nei profili di dirigente medico nella disciplina di Medicina Interna ed equipollenti, che prevedano la possibilità di assegnazione temporanea al Pronto Soccorso, accompagnata da un periodo di addestramento, per un periodo non inferiore a 2 anni e non superiore a 3, salvo diversa volontà dell’interessato di prolungare la permanenza».

L’appello arriva in un momento probabilmente propizio: quello della revisione dei Piani Organizzativi Aziendali Strategici e delle Reti Tempo-Dipendenti.

Stefania Somaré