Ruolo del triage pre-ospedaliero nel trauma maggiore

Il corretto inquadramento di un paziente vittima di un trauma maggiore o politrauma, situazioni comunque tempo-dipendenti, risulta fondamentale per ridurre le disabilità e scongiurare il decesso. In occasione del congresso SIAARTI – ICARE2023, una sessione ha discusso i modelli di gestione dell’emergenza, a partire dal triage TRENAU.

Il trauma maggiore è una condizione clinica tempo-dipendente che coinvolge competenze specialistiche differenti, integrate in un percorso assistenziale complesso. Il trauma viene definito maggiore quando produce una o più lesioni di cui almeno una sia in grado di determinare un rischio immediato o potenziale per la sopravvivenza o per un’invalidità grave.
In genere viene calcolato che per ogni morte a seguito del trauma ci siano due invalidità permanenti. Tuttavia, una corretta gestione dell’emergenza in modelli di assistenza integrata tra territorio e ospedale può ridurre l’impatto dei decessi così come delle invalidità.

Il sistema triage TRENAU

Il Northern French Alps Trauma System – TRENAU prevede la classificazione del paziente in una delle tre categorie, di seguito elencate, sulla base di criteri di stabilità.

Il paziente di grado A risulta instabile nonostante la rianimazione; il paziente di grado B risulta stabilizzato dopo la rianimazione pre-ospedaliera; il paziente di grado C, infine, risulta stabile anche se con una situazione in potenziale evoluzione o anamnesi medica a rischio.
I limiti di questo sistema di categorizzazione possono essere rappresentati dai pazienti anziani, in terapia antiaggregante-anticoagulante, da donne in gravidanza e bambini.

Pertanto, anche se rigidi inquadramenti risultano indispensabili, appare comunque necessario contestualizzarli per fornire una risposta adeguata.

Formazione degli operatori, un nodo cruciale

Disporre di un sistema di risposta extra-ospedaliera, è stato ribadito nel corso della sessione, migliora l’outcome e riduce la mortalità di circa il 25%, stando ad accreditate statistiche. Tuttavia, restando ai dati, l’intervento deve essere tempestivo e rapido se è vero che, in caso di traumi penetranti, rimanere sulla scena dell’incidente per più di venti minuti, aumenta significativamente il rischio di mortalità del paziente.

Per avere un sistema di risposta all’emergenza efficiente, un nodo cruciale è rappresentato dalla formazione degli operatori, che deve essere in costante aggiornamento. 

Una difficoltà è rappresentata dai contesti extraurbani, nei quali le distanze rispetto alle strutture ospedaliere sono maggiori mentre l’organizzazione risulta peggiore rispetto a quella di contesti urbani in cui determinate situazioni si verificano con maggiore frequenza.

L’importanza di strumentazioni innovative in ambiente extra-ospedaliero

Più rapido è l’arrivo in ospedale, minori sono le procedure da attuare in fase pre-ospedaliera, ma è vero anche che oggi in ambiente extra-ospedaliero (es. i mezzi di soccorso) si dispone di strumenti ecografici un tempo presenti solo in Pronto Soccorso. Questo favorisce la situazione senza impattare sul timing di arrivo in ospedale.

L’importanza dell’inquadramento del triage

Oggi l’inquadramento del triage viene effettuato da chi arriva sul posto – è stato sottolineato. Pertanto è cruciale che questa figura sia rappresentata da un clinico esperto, dal momento che è chiamata a fornire un inquadramento preciso del paziente, che può impattare sugli esiti di outcome.
Questo non tanto in contesti urbani laddove la distanza tra strutture ospedaliere hub-spoke è minima, ma in particolare in quelle situazioni in cui la distanza è maggiore e un errato inquadramento potrebbe compromettere la vita stessa del soggetto soccorso.