Antonio D’Urso, direttore generale dell’Azienda Usl Toscana Sud-Est

Il direttore generale dell’Azienda Usl Toscana Sud-Est, Antonio D’Urso, ha dichiarato: «stiamo riorganizzando l’intero sistema ospedaliero della nostra Ausl.
Lo possiamo fare rafforzando la logica di rete che unisce tutte le nostre strutture, garantendo le risposte ai pazienti Covid sia nelle aree di degenza di malattie infettive e pneumologia sia nelle terapie intensive.
Intendiamo anche garantire le normali attività: sia ospedaliere che ambulatoriali. Sono obiettivi difficili ma sono anche le risposte di cui i cittadini hanno bisogno».

Ecco quindi che l’Ospedale Le Scotte di Siena continua a erogare attivitĂ  ambulatoriali, con rimodulazioni che prediligono le sedi territoriali rispetto a quelle ospedaliere, nelle quali si convergono di piĂą le risposte per i malati ricoverati.
Altri interventi riguardano l’attivazione di un modulo di Terapia Intensiva Covid presso la rianimazione del presidio Ospedali Riuniti della Valdichiana di Nottola (SI) a supporto dell’Ospedale San Donato di Arezzo, mentre l’attivitĂ  cardiologica di Nottola è stata spostata al piano inferiore della struttura dove lavora in rete con la cardiologia della Valdichiana Aretina.
Non solo gli ospedali vengono rafforzati, ma anche la rete territoriale che vede la collaborazione tra 118, le UnitĂ  Speciali di ContinuitĂ  Assistenziale (USCA), i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, una rete nella quale entrano a far parte anche i geriatri: obiettivo, curare per quanto possibile i pazienti Covid+ a casa, portando in Pronto Soccorso solo i casi instabili.

Ben organizzato anche il post ricovero: oltre al rientro al domicilio, se non sia possibile un isolamento fino alla negativizzazione il paziente potrĂ  andare in un albergo sanitario o ricevere cure intermedie. Ovviamente, per funzionare al meglio questo quadro organizzativo necessita di personale aggiuntivo.

«Ne abbiamo bisogno, soprattutto in malattie infettive, terapia intensiva, pneumologia e igiene.
E abbiamo bisogno di medici, infermieri, tecnici di laboratorio. Stiamo valutando di assumere, con contratto libero professionale e a tempo determinato, gli specializzati e quelli che si specializzeranno il 4 novembre. Sono professionisti che partecipano ai concorsi Estar. In attesa dell’espletamento delle procedure che ovviamente non saranno brevi, riteniamo che questi giovani professionisti possano aiutarci a combattere una guerra che ha bisogno di spazi e di macchine ma soprattutto di donne e di uomini», ha sottolineato ancora D’Urso.

Stefania Somaré