Nuovo Blocco Angiografico al San Gerardo di Monza

Il Blocco Angiografico è presente, insieme alla Radiologia Interventistica, dal 2009. Ora però questo importante blocco è stato spostato in una zona più strategica, ovvero proprio sopra la Medicina d’Urgenza, adiacente ai reparti di Rianimazione e alle sale angiografiche di Emodinamica ed Elettrofisiologia, che verranno trasferite a breve. Sempre di alta qualità la dotazione tecnologica, che consente di effettuare terapie mininvasive imaging-guidate. Lo spostamento è legato ai lavori di ristrutturazione dell’intero ospedale, nell’ottica dell’ottimizzazione dei vari reparti e dei vari servizi. Va ricordato anche che, a seguito del costante aumento della domanda di prestazioni interventistiche anche in emergenza-urgenza e alla conseguente attivazione di un esclusivo servizio di pronta disponibilità notturna e festiva H24, l’ospedale è stato inserito nella Rete Regionale Trauma come Centro Trauma ad Alta Specialità (CTS) e incluso nella rete dei Sanguinamenti Digestivi, due attività in cui il Blocco Angiografico è molto importante.
«La continua innovazione tecnologia e la disponibilità di materiali sempre più sofisticati e dedicati», spiega Rocco Corso, direttore della Struttura Complessa di Radiologia e Diagnostica per immagini e responsabile della Radiologia Interventistica, «hanno favorito un travolgente sviluppo e una rapida evoluzione delle procedure di Radiologia Interventistica che si vanno sempre più diffondendo e affermando nella pratica clinica, in quanto valide alternative alle tecniche chirurgiche in diversi campi e in varie situazioni cliniche. Questo aumento è dovuto alla documentata e consolidata affidabilità degli interventi di radiologia interventistica a cui fanno seguito, in gran parte dei casi, la riduzione dei tempi di degenza e un minore tasso di complicanze rispetto alle alternative chirurgiche. La dedizione dei nostri neuroradiologi, inoltre, ha consentito un ulteriore ampliamento delle procedure di neuroradiologia interventistica, con la possibilità di trattare mediante tecniche endovascolari aneurismi cerebrali o pazienti con ictus ischemico iperacuto con tromboaspirazione e ricanalizzazione percutanea».

Stefania Somaré