Bollino RosaArgento: risultati e prospettive dalla quinta edizione

Sono stati presentati ieri a Milano, a Palazzo Pirelli di Regione Lombardia, i risultati della quinta edizione di Bollino RosaArgento 2025-2026, iniziativa di Fondazione Onda ETS dedicata a identificare Residenze Sanitarie Assistenziali e Case di Riposo che sul territorio nazionale si distinguono garantendo agli ospiti alta qualità assistenziale, non solo sanitaria, benessere psicofisico e, dunque, una buona qualità di vita, offrendo un supporto concreto alle loro famiglie. Tecniche Nuove con Tecnica Ospedaliera è media partner di Fondazione Onda ETS.

I risultati dell’edizione 2025-2026

Sono 210 le RSA e le Case di Riposo che hanno ricevuto il bollino RosaArgento di Fondazione Onda ETS, un riconoscimento che premia le strutture, pubbliche o private accreditate, che offrono una gestione personalizzata, efficace e sicura degli ospiti che vi risiedono. Molte le riconferme, 29 i nuovi accrediti. Sono rappresentate quasi tutte le Regioni italiane, di cui 34% nel Nord Italia, 16% nel Sud e Isole, 13% nel Centro.

Sulla base di un questionario di 117 domande, 99 strutture che hanno ricevuto 3 bollini, il massimo del rating, 110 quelle cui sono stati assegnati 2 bollini e 9 hanno ricevuto un bollino.

Il Bollino è un rating (una scala di punteggio da 0 a 3) che ha un valore simbolico, di orientamento alla scelta, per la famiglia, i figli o i caregiver: è un indicatore di fiducia verso la struttura in relazione alla capacità di dare appropriatezza alle varie attività di servizio svolte e, infine, è determina un valore assunto nell’area socio-assistenziale del sistema.

«Non è un’op(era)zione di marketing», ha spiegato Giorgio Fiorentini, presidente Advisory Board Bollino RosaArgento, «ma un modo per far percepire l’umanizzazione e la qualità dei servizi incrementando la trasparenza utile per capire e farsi capire».

Valori che verranno monitorati nel tempo da visite on side dei responsabili di Fondazione Onda ETS.

«Il Bollino RosaArgento», ha dichiarato Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda ETS, «costituisce uno strumento prezioso per guidare coloro che hanno a cuore il benessere dei loro familiari anziani e più fragili nella scelta del luogo più adatto alle loro esigenze. Il numero crescente, biennio dopo biennio, di strutture premiate con il nostro bollino rappresenta una dimostrazione di come sempre più RSA e case di riposo mirino all’offerta di servizi di qualità per quanto concerne la salute, il benessere e le relazioni umane dei loro ospiti e delle loro famiglie.

Un aspetto questo che va in controtendenza rispetto a molti pregiudizi, che purtroppo alcuni singoli episodi di cronaca possono alimentare, e che conferma la necessità di investire in strategie politiche che agevolino una sempre più professionalizzata offerta di strutture per gli anziani».

La survey

Durante la premiazione sono stati anche presentati i dati dell’indagine “Essere anziani nel 2024”, realizzata da Fondazione Onda ETS in collaborazione con l’Istituto di ricerca partner Elma Research, con lo scopo di definire il profilo dell’anziano oggi in termini di stato di salute e qualità di vita, comprendere come gli anziani vivono l’invecchiamento, rilevare il ruolo dei presidi sanitari sul territorio, anche in relazione ai dati dell’edizione precedente dell’indagine svolta nel 2017. Lo scenario che emerge consente di rilevare diversi aspetti critici.

  • Come vivono gli anziani oggi? Meno della metà degli anziani (46%), secondo l’indagine, definisce buona o ottimale la propria qualità di vita, principalmente a causa di uno stato di salute non soddisfacente, in calo rispetto al 47% del 2017, data di inizio del progetto. Due anziani su tre, infatti, soffrono di una patologia cronica (principalmente ipertensione) e seguono oggi uno stile di vita più sedentario rispetto al 2017: solo il 26% (vs 46%) pratica attività fisica, si riduce invece l’abitudine al fumo (16% vs 20%), mentre resta stabile il dato sulla salute mentale percepita buona/ottimale (61%) dal campione intervistato.Nonostante la salute fisica non ottimale, oltre 4 intervistati su 5 dichiarano un buon livello di autosufficienza: i figli (45%) e gli assistenti privati (42%) sono il punto di riferimento per gli anziani bisognosi di supporto. E, complice il buon livello di autonomia, gli anziani hanno una vita sociale attiva, elemento che contribuisce a mantenere un buono stato di salute psichica: cresce il tempo dedicato allo svago e al piacere (75% vs 76% del 2017), agli incontri con amici (66% vs 53% del 2015), si riduce di contro la cura dei nipoti (32% vs 36%).
  • Cosa temono di più gli anziani? La perdita dell’indipendenza (55%) e delle persone care (50%) si collocano ai primi posti, insieme alla paura, per anziano su tre, di essere ricoverato in una struttura (33%), calano i timori di solitudine/isolamento, per i disturbi psichici (problematica di cui si parla di più) e per morte (grazie anche a cure palliative più efficaci). Valori generalmente tutti in calo fra gli anziani, più allenati dopo l’esperienza della pandemia.
  • Le figure sanitarie di riferimento. Il medico di medicina generale (68%) e lo specialista (38%) rimangono, come nel 2017, le principali fonti d’informazione. Il rapporto di fiducia e la proattività verso le figure mediche favorisce un controllo periodico delle condizioni di salute, come dichiarato dall’87% del campione. Restano anche figure leader di informazione e confronto, calano infatti le consultazioni di altri canali, quali tv e radio (25%), internet (21%), giornali (11%).
  • La farmacia. Resta un approdo sicuro e autorevole per quali il 98% di anziani, considerata un presidio facilmente accessibile, con l’auspicio che possa offrire servizi più mirati a persone in età (63%). I presidi farmaceutici non sono, per l’anziano, solo centri polifunzionali, ma anche luoghi di counselling e informazione e di superamento dell’isolamento sociale e della solitudine (50%).
    Per testare il valore, acquisito dalla farmacia sul territorio durante e dopo il Covid, è partito il Bollino RosaVerde: con l’ingresso della farmacia dei servizi i presidi hanno superato la funzione tradizionale di dispensazione del farmaco, offrendo opportunità di servizi e di salute, soprattutto alla popolazione femminile, facilitandole la vita della donna che più frequentemente si reca in farmacia per sé e come caregiver per la famiglia.
    Il bando, aperto a tutte le farmacie, ha ricevuto il patrocinio da Federfarma, Farmindustria, società scientifiche e altro. In attesa che le Case di Comunità si consolidino, anche le farmacie possano essere di supporto alla popolazione.
  • Il percepito verso le RSA. C’è un atteggiamento duplice da parte degli anziani: infatti, se dal punto di vista umano ed emotivo le RSA suscitano dei timori (il 56% crede che nelle RSA gli ospiti vivano in solitudine e nella noia), il 33% pensa che nelle RSA gli ospiti non siano trattati con cura e nel rispetto della dignità.
    Gli intervistati riconoscono in loro un importante ruolo all’interno della società, per la presa in carico delle persone anziane non autosufficienti e nella continuità assistenziale dopo la dimissione dall’ospedale. 
  • Visione al futuro: gli anziani si pongono sempre più come obiettivo di vita il mantenimento delle relazioni (39%), di un buono stato di salute (65%) e di indipendenza (47%). Da qui, l’importanza di ri-valorizzare l’immagine e il ruolo degli anziani, offrendo occasioni in cui si faccia tesoro del loro contributo e del loro vissuto, mettendolo al servizio della società (es. progetti con le scuole?), promuovendo progetti per attività ricreative e sociali che siano realmente appealing per i possibili fruitori. Inoltre, sarebbe importante incrementare i touchpoint assistenziali sul territorio per favorire l’assistenza socio-sanitaria di prossimità, potenziare le farmacie dei servizi specificamente rivolti a questo target.
    Non ultimo, favorire una rinnovata immagine delle RSA a partire da una buona accettazione razionale del ruolo pratico di tali strutture, annullando i pregiudizi che al riguardo ancora sussistono, lavorando soprattutto sul versante umano per generare una migliore accettazione emotiva.

Gomitolorosa

Dal 2012, data della fondazione, Gomitolorosa lega la propria mission al recupero di lana autoctona di scarto e non smaltibile, promuovendo il lavoro a maglia come strumento terapeutico e solidale.
Dopo diversi processi la lana trasformata in gomitoli bianchi viene donata dall’Associazione gratuitamente sul territorio nazionale, prevalentemente a ospedali e centri di cura attenti alla salute delle persone e di chi sta loro vicino, per svolgere specifiche attività.

Studi scientifici dimostrano che il lavoro a maglia contribuisce a vincere ansia di pazienti e caregiver migliorando il benessere psicofisico, aiuta chi vive stati di sofferenza a percepire di meno il dolore, astrae il cervello dalle preoccupazioni, rallenta il declino cognitivo, riduce il rischio di artrosi migliorando la dinamica delle mani, aumenta il livello di autostima, agevola i processi di socializzazione, dà gratificazione legata alla realizzazione di un progetto.
In particolare, una ricerca scientifica dell’Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano che ha valutato gli effetti del lavoro a maglia in 409 persone sottoposte a encefalogramma prima e dopo l’attività, dimostra che essa aumenta allerta e concentrazione.

Pertanto è ipotizzabile che il lavoro a maglia possa fungere da riabilitatore sia motorio che cognitivo dell’anziano. Con queste finalità nel prossimo biennio, in collaborazione con Fondazione Onda ETS, Gomitolo Rosa attiverà due progetti: una prima iniziativa che vede la realizzazione, insieme a oltre 3 mila volontari presenti sul territorio, di babbucce che verranno donate a ospiti delle RSA in occasione della festa dei nonni il prossimo ottobre.

Una seconda iniziativa prevede la creazione di laboratori di lanaterapia per la realizzazione di quadrotti da parte degli ospiti, in affiancamento di volontari esperti di lavoro a maglia e uncinetto, che daranno vita a coperte utilizzabili all’interno delle strutture. I laboratori, un incontro a settimana per 3 mesi, saranno attivati nelle prime 50 RSA e Case di riposo che ne faranno richiesta nelle quali Gomitoloroasa metterà a disposizione gomitoli, ferri, schemi, supporto dei volontari. I laboratori si configurano come un percorso di terapia occupazionale importante sia per chi lo ha realizzato sia per gli ospiti residenti.

«È una grande opportunità portare il nostro progetto di lana terapia agli anziani delle RSA e Case di Cura che riceveranno il Bollino RosaArgento di Onda», ha precisato Ivana Appolloni, direttrice generale, Gomitolorosa, «convinti che possa fungere da riabilitatore cognitivo e motorio, grazie alle note proprietà benefiche del lavoro a maglia, e strumento in grado di promuovere la salute e il benessere attraverso l’occupazione». Gomitolorosa, ente filantropico, è oggi presente in 40 unità oncologiche italiane in cui è stata introdotta la lanaterapia come momento di supporto al percorso di cura.

Tavola rotonda

Nel corso della tavola rotonda che ha visto la partecipazione di divulgatori e comunicatori e di rappresentati e dirigenti di RSA e Case di Riposo, quali Gruppo KOS, Gruppo Korian, Casa di Riposo Città di Chiavenna (Sondrio), Le Querce – Evergreen (Roma), Casa di Riposo per anziani Calvanico (SA), sono emersi alcuni valori, indicazioni importanti per il futuro di RSA e case di riposo. La formazione, aspetto sottovalutato nonostante non sia possibile improvvisarsi lavoratori e operatori di strutture geriatriche, l’abbattimento del pregiudizio che si incontra ancora in queste realtà assistenziali, l’importanza dell’ascolto e conoscenza dell’ospite, quindi la sua individualità e unicità, la promozione di una cultura capace di fare uscire all’esterno l’opportunità che RSA e case di riposo rappresentano per la persona, la famiglie e il territorio, la personalizzazione della cura in funzione del retaggio culturale e del contesto regionale.

Il progetto Bollino RosaArgento è patrocinato da Associazione Italiana Terapisti Occupazionali, Associazione Scientifica Nazionale Multidisciplinare di Geriatria, Associazione Nazionale Strutture Territoriali, Associazione dei Manager del Sociale e del Sociosanitario, Associazione Nazionale Assistenti Sociali, Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, Società Italiana di Neurogeriatria, Società Italiana di Psichiatria, Società Italiana di Psichiatria Geriatrica, e si svolge con il sostegno non condizionante di AON e con la media partnership di CURA – Nel cuore delle RSA, Panorama della Sanità e Tecnica Ospedaliera. Tutti i servizi delle strutture premiate nel Bando 2025-2026 sono consultabili sul sito www.bollinorosargento.it.

Corinna Montana Lampo, coordinatrice editoriale Divisione Healthcare di Tecniche Nuove, ha ricevuto la targa di ringraziamento per Tecnica Ospedaliera, da Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda ETS.

A margine della premiazione sono state consegnate targhe di ringraziamento ai partner che collaborano con le iniziative di Fondazione Onda ETS, tra cui Tecniche Nuove, in qualità di media partner con la rivista Tecnica Ospedaliera.

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