Una delle conseguenze dell’emergenza Covid-19 è che alcuni pazienti, piuttosto che andare in ospedale per un malessere, sottostimano i sintomi riducendo così la propria possibilità di essere curati e salvati.

Una delle condizioni gravi sottovalutate è l’infarto, come dimostra la drastica riduzione dei ricoveri per sindrome coronarica acuta in tutta Italia.
La Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE) ha evidenziato il problema.

Giuseppe Tarantini, presidente GISE

«Gli accessi per infarto miocardico nei Pronto Soccorso italiani, diretti o con chiamata al 118, si sono dimezzati. Una riduzione correlata a un aumento della mortalità globale non spiegabile con la sola sottostima dei casi Covid+.

Gli arrivi tardivi aumentano esponenzialmente la percentuale dei pazienti compromessi, bisognosi d’interventi più complessi e rischiosi.
Un ulteriore prezzo da pagare nell’emergenza Covid-19», ha dichiarato il professor Giuseppe Tarantini, presidente GISE.

Questa situazione riguarda tutta l’Europa, dove sono aumentati gli infarti con complicazioni meccaniche, segno di presentazione tardiva dei pazienti.

Il professor Tarantini ha ricordato che in Italia le reti per l’infarto continuano a funzionare in questo periodo e che sono stati creati percorsi protetti per i pazienti con problemi cardiologici acuti che necessitano di assistenza in urgenza.

«GISE ha emanato un protocollo ufficiale Covid-19 rivoto ai Dipartimenti di Cardiologia comprensivi di laboratori di Emodinamica in cui si effettuano procedure di cardiologia interventistica.
Questo documento, motivo di grande soddisfazione e orgoglio per la nostra società scientifica, ha raccolto per primo a livello mondiale le raccomandazioni per eseguire gli interventi salvavita di angioplastica coronarica in massima sicurezza.
Tali indicazioni sono già state messe a disposizione della comunità scientifica e sono in corso di pubblicazione sulla rivista della Società Americana di Emodinamica.
Esiste inoltre un Webinar dedicato di facile consultazione (https://cvinnovations.org)».

GISE sta lavorando anche alla costruzione di un portale dedicato alle patologie cardiovascolari: l’intento è rassicurare i pazienti cardiologici della sicurezza degli ospedali, affinché possano recarvisi in caso di necessità.
Le raccomandazioni emanate da GISE danno indicazioni per la creazione di percorsi differenziati tra i pazienti positivi o sospetti positivi e quelli negativi al Covid-19: anche il personale deve essere selezionato, permettendo l’accesso all’aria dedicata ai pazienti Covid solo a coloro che sanno utilizzare al meglio i dispositivi di protezione individuale.
Il documento suggerisce altresì di effettuare controlli giornalieri su strumentazioni e dispositivi di sicurezza per evidenziare eventuali carenze; inoltre dà chiare indicazioni di comportamento prima di entrare in sala interventistica, nella sala stessa e quando se ne esce: sono norme che consentono di mettere in sicurezza sé stessi, i colleghi e il paziente. Vengono, infine, fornite indicazioni semplici per intervenire su un paziente Covid positivo o sospetto.
Stefania Somaré