Chirurgia robotica per bypass coronarico dà buoni esiti a lungo termine

Il rischio associato a un intervento di bypass coronarico è del 2%, molto inferiore a quello che il paziente avrebbe tenendo le proprie coronarie ostruite. Se una volta per effettuare un bypass era necessario operare a cuore fermo, con il supporto della circolazione extracorporea, oggi si può procedere anche a cuore battente e con tecniche mininvasive.

Un’interessante alternativa è l’uso della chirurgia robotica video-assistita per migliorare l’esecuzione dei bypass. Questa tecnica, però, ancora poco utilizzata, porta a un vero vantaggio per il paziente? Per ora si sono evidenziati vantaggi solo quando si debba lavorare su un singolo vaso, il che ne limita l’applicabilità.

Uno studio taiwanese indaga invece gli effetti a lungo termine di questo approccio robotico condotto però su più vasi.

Come secondo obiettivo, gli autori cercano di capire se il tipo di configurazione utilizzata incida sugli outcome. Pubblicato su Journal of Robotic Surgery, lo studio rianalizza i dati clinici di 562 pazienti trattati con questa tecnica tra il dicembre 2005 e il giugno 2015 presso il Taichung Veterans General Hospital.

Due gli step presi in considerazione: il follow-up a 5 anni e a 10 anni. Nel caso di pazienti non seguiti nel follow-up dall’ospedale stesso, gli autori si sono appoggiati a interviste telefoniche per ottenere i dati necessari.

Il follow-up è risultato completo solo nel 86.4% del campione di partenza, ovvero in 486 soggetti. Per 157 di questi era anche disponibili una valutazione delle coronarie immagine basata post-operatoria.

L’analisi delle informazioni raccolte ha permesso di individuare nel 2.5% il tasso di morte intraospedaliera e nel 17.6% il tasso di complicanze. Per quanto riguarda invece il tasso di sopravvivenza dei pazienti, è stato di 82.7% a 5 anni all’intervento e di 62.2% a dieci anni.

Buone anche le percentuali relative al tasso di sopravvivenza privo di ulteriori eventi cardiaci o cerebrali, pari al 86.9% a 5 anni e al 70.9% a dieci anni. Ed ecco un altro risultato: il tasso di pervietà di anastomosi coronariche a cinque anni è compreso tra l’85.1% e il 100%.

Ciò significa che i bypass hanno continuato a lavorare bene. Interessante osservare che gli autori non hanno trovato alcuna correlazione tra configurazione degli innesti arteriosi utilizzati e durata del trattamento.

Secondo gli autori, lo studio dimostra che l’uso della chirurgia robotica per l’esecuzione di by-pass coronarici ha un’efficacia a lungo termine accettabile.

Lo studio è stato condotto da varie realtà di Taiwan, nella Repubblica di Cina: gli ospedali Taipei Tzu Chi Hospital di New Taipei City e il già citato Taichung Veterans General Hospital di Taizhong; le università Tzu Chi University di Hualien City e National Yang Ming University di Taipei.

(Lo studio: Lo, CY., Yu, CL., Chang, Y. et al. Long-term results of robotic-assisted coronary artery bypass grafting with composite arterial grafts for multiple coronary anastomoses: 10-year experience. J Robotic Surg (2022). https://doi.org/10.1007/s11701-022-01391-z)

Stefania Somaré