Corruzione e frodi in sanità: i Paesi europei a confronto

Corruzione e frodi in sanità: i Paesi europei a confrontoIl Rapporto Ocse ha evidenziato di recente che tra sprechi, inefficienze e corruzione i sistemi sanitari sprecano un quinto delle risorse. Per la prima volta in Italia si sono riuniti circa 50 delegati di 14 Paesi europei in un summit internazionale organizzato da EHFCN European HealthCare Fraud & Corruption Network, per discutere di corruzione e frodi e trovare aree d’intervento.
Nel corso dell’incontro è stato presentato il volume “Healthcare Fraud, Corruption and Waste in Europe” contenente l’analisi di dettaglio di diversi Paesi relativi a frode, sprechi e abusi nell’assistenza sanitaria. All’interno del registro l’Italia ha pubblicato, insieme agli altri Stati, il proprio “Rapporto Nazionale su Corruzione e Frode in Sanità”, fenomeno che solo nella Penisola aggredisce circa 6 miliardi di denaro pubblico.

I Paesi inclusi
I Paesi selezionati sono Belgio, Francia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia e Regno Unito. La conferenza è stata aperta dal video messaggio del vicepresidente del Parlamento Europeo David Sassoli e dal presidente EHFCN Renè Jansen. Ha rappresentato l’Italia Francesco Macchia, presidente dell’Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità (Ispe-Sanità).

La corruzione in Europa
Nonostante le differenze tra i Paesi analizzati, i seguenti tipi principali di frode possono essere generalmente individuati a danno dei servizi sanitari nazionali:
– il ricarico (charging) di cure eccessivamente costose (upcoding);
– un ricarico per servizi non forniti;
– fornire servizi inutili; “mazzette” per usufruire di servizi pubblici o contratti fraudolenti nelle procedure di approvvigionamento. Dall’analisi dei differenti Rapporti nazionali dei Paesi europei si evidenzia come i tipi di frode più diffusi siano soprattutto non conformità alle regole di fatturazione e, più in particolare, la fatturazione di servizi sanitari mal o mai erogati. Per esempio, solo nel Regno Unito, 4.819 episodi di frodi sono state registrate a danno del sistema sanitario dalle autorità competenti, nel biennio 2014-2015. Una media di 402 casi al mese, laddove per frode si intende abuso d’ufficio, corruzione e illeciti economici (bribery, corruption and illegal economic crimes). In Francia, l’attività anticorruzione di Stato dell’Assurance Maladie ha recuperato 220 milioni di euro a favore delle casse d’oltralpe nel 2016 e nell’anno precedente, circa 231.5 milioni. In Belgio, l’autorità d’ispezione sanitaria governativa (MEID) ha individuato 1.225.585 infrazioni, nel 2015.

La corruzione in Italia
«L’analisi del rapporto EHFCN fa emergere che nella maggior parte dei sistemi sanitari europei si registra la diffusione di frodi, mentre in Italia il fenomeno corruttivo ha assunto ormai una dimensione strutturale», ha dichiarato Macchia. Questo in ragione della differente natura dei rispettivi servizi, finanziati in prevalenza dalla fiscalità generale nei Paesi del Sud dell’Europa e su base soprattutto assicurativa nel Nord Europa. A impostazioni differenti corrispondono quindi reati differenti. Infatti, in molti dei Paesi nordeuropei sono sotto osservazione le irregolarità contabili, seguite da quei casi legati a frode su procedure d’acquisto e appalti pubblici nel settore sanitario, mentre nel Sud Europa prevalgano gli episodi di corruzione e favoreggiamento. In ogni caso, in un contesto di crescente integrazione europea, solo l’elaborazione di strategie che partono dal confronto dei sistemi nazionali può fornire soluzioni generali per difendere il sistema sanitario europeo, che rappresenta circa il 9% del Pil dei Paesi europei».

Swot analysis
«Va sottolineato che i dati contenuti nel HealthCare Fraud, Corruption and Waste in Europa sono difficili da confrontare a causa di differenti metodi di valutazione vigenti», ha dichiarato Jansen. Al fine di migliorare la comparabilità della frode sanitaria nei diversi Paesi, è stata messa a punto da EHFCN una “matrice di tipologia degli sprechi” come strumento per descrivere i vari tipi di frode sanitaria. Un importante strumento d’analisi per la segnalazione della frode sanitaria, spiega Jansen, che consente standard uniformi e di cui auspichiamo la diffusione nei Paesi del Network Europeo.

Punti di forza:
• organizzazioni anticorruzione e frode sia istituzionali sia non governative;
• acquisita capacità organizzativa concentrata sui controlli e sull’attività delle unità antifrode a vario livello;
• grande capacità di sensibilizzare il pubblico, promuovendo il sostegno dei cittadini all’azione antifrode in sanità.

Punti di debolezza:
• mancanza di una cultura antifrode e anticorruzione che sia positiva ed efficace nell’ambito della sanità, seguita da una certa complessità e incertezza delle normative antifrode e anticorruzione;
• mancanza di finanziamenti strutturali e di risorse umane;
• eccessiva dispersione di compiti tra le parti interessate (stakeholder) e l’esigenza imperativa di una comunicazione tra queste organizzazioni più puntuale ed efficace;
• insufficienza di strumenti per analizzare i dati digitali e la mancanza di dati digitalizzati nella formazione del processo decisionale o durante la fase di supervisione;
• sistema DRG (pay per performance) che può rappresentare un incentivo potenziale al sovraconsumo di servizi sanitari.

Opportunità:
• puntare su una più ampia collaborazione internazionale, come lo scambio d’informazioni, metodi e best practices da condividere, per facilitare e professionalizzare le attività antifrode e promuovere l’uso efficiente dei servizi sanitari pubblici;
• più approfondita professionalizzazione dei principali stakeholder, specialmente riguardo le unità di controllo e antifrode;
• sviluppo della sanità digitale e semplificazione dei sistemi di pagamento digitalizzati;
• attuazione di piani nazionali per combattere la corruzione e promuovere in modo appropriato la trasparenza, come accade in Italia attraverso ANAC;
• riforme legislative e miglioramento nella trasparenza in materia di diritti dei pazienti e nelle procedure d’acquisto;
• aumentare la consapevolezza dei cittadini, avvicinando loro comprensibilità e reperibilità delle informazioni e migliorando la trasparenza dei servizi sanitari.

Rischi:
• potenziale caduta del sostegno pubblico e politico che può portare ad un rallentamento delle riforme organizzative, istituzionali o legislative necessarie.

Caterina Lucchini