Ancora un poco indietro, rispetto ad altri Paesi europei e non, l’Italia può ancora incrementare il proprio tasso di crescita e dare sempre più importanza ai programmi digitali a supporto del paziente.
L’avvento delle tecnologie informatiche in ambito sanitario ha consentito negli ultimi anni la crescita del mercato dei servizi di consulenza sanitaria, un trend che non accenna a diminuire e che, secondo alcune stime, porterà il mercato globale a sfiorare i 50 miliardi di dollari entro il 2028.
Davide Lucano, amministratore delegato di OPT Spa, società che si occupa di consulenza e formazione che dal 1994 opera all’interno del sistema sanitario italiano, aggiunge che «l’assistenza sanitaria è sempre più incentrata sul paziente e i suoi bisogni», come dimostra il fatto che è in crescita anche il mercato dei programmi di supporto al paziente, che entro il 2031 dovrebbe superare i 64 miliardi di dollari.
Riprende Lucano: «la centralità del paziente è uno degli obiettivi principali che dovrebbe perseguire il nostro Servizio Sanitario Nazionale perché ciascun soggetto è portatore di una propria complessità e necessita di risposte specifiche lungo il percorso di cura e assistenza sanitaria. Uno dei primi passi in questo senso è quello di garantire una presa in carico multidisciplinare che abbatta gli steccati tra le varie discipline, attuando un cambiamento organizzativo nei modelli di cura.
È necessaria poi anche una rivoluzione culturale, con medici, infermieri e operatori sanitari che devono ribaltare il loro punto di vista, imparando a utilizzare le tecnologie digitali a sostegno della cura clinica. Solo così avremo persone in grado di sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalle apparecchiature digitali in ambito sanitario e che siano davvero orientati al soddisfacimento della patient experience».
Principali traini del mercato della consulenza sanitaria
Secondo dati derivati dal rapporto del “The Business Research Center” per il periodo 2024-2033, l’area che guida la crescita mondiale dei servizi sanitari è il Nord America, ma non è quella che promette le crescite maggiori, qui entra in gioco infatti l’area dell’Asia e del Pacifico.
In Europa, invece, è la Germania il leader di questa evoluzione, con tasso di crescita annuale del 10,6% e un mercato che dovrebbe raggiungere i 4 miliardi di dollari entro il 2030. All’avanguardia anche Regno Unito, con un tasso di crescita del 10,9%, e la Francia, con il 12,7%. Ma quali sono i motori di questo successo? Senza dubbio, la capacità della digitalizzazione di trasformare i servizi di consulenza sanitaria, a partire dai modelli di business. Succede, così, che si generano servizi di maggior valore per il paziente. Molto graditi sono i programmi di supporto al paziente, utili soprattutto nella gestione delle patologie croniche, come diabete, tumori e disturbi autoimmuni, perché supportano una migliore aderenza terapeutica ai trattamenti. Ma l’Italia dove si posiziona?
In Italia ci sono importanti margini di miglioramento
L’Italia è da sempre un po’ più lenta di altri Paesi nell’implementare cambiamenti tecnologici e culturali. Ecco perché il settore della consulenza sanitaria ha ancora ampi margini di miglioramento. Qui entra in gioco, per esempio, OPT Spa, azienda che negli ultimi 30 anni ha lavorato con più di 200 aziende sanitarie, pubbliche e private, e con medici, associazioni di pazienti, realtà farmaceutiche e istituzioni.
Dal 2015, l’azienda ha abbracciato i movimenti in atto nel mercato e progetta soluzioni digitali per supportare la governance clinico-organizzativa delle strutture sanitarie, calibrate in base alla patologia e ai bisogni del paziente. Nelle offerte dell’azienda ci sono, infine, anche consulenze per il conseguimento di diversi tipi di certificazione e la formazione ECM.