Covid-19, confermato ruolo nello sviluppo di miocardite anche grave

Si è parlato molto, negli ultimi mesi, delle conseguenze a lungo termine del Covid-19, anche sul cuore. Parallelamente, non sono mancati gli studi sul rischio associato al vaccino anti Covid-19 di sviluppare miocarditi.

Uno studio chiarisce questa relazione, evidenziando come l’infezione da Sars-CoV-2 dia un rischio maggiore del vaccino di sviluppare miocarditi, per di più con un quadro più grave.
Promosso e coordinato dall’Ospedale Universitario di Brescia e dal Cardio Center dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, lo studio ha coinvolto 23 centri tra Europa e Stati Uniti, per un totale di 56.963 pazienti ricoverati per Covid-19, quindi con quadri clinici di patologia da moderato a grave.

Lo studio ha rilevato che 2,4 pazienti ogni 1.000 sviluppano una miocardite acuta, probabilmente innescata da una reazione immunitaria determinata dal virus: di questi pazienti, il 40% ha sviluppato forme gravi che nel 20.4% dei casi, ha portato a morte oppure a necessità di supporto meccanico al circolo, anche in pazienti giovani. La mediana di età di questa popolazione è infatti 38 anni. Maggiore il rischio per gli uomini, dato che il 62.1% di questi pazienti è proprio di sesso maschile. Inoltre, se è vero che esistono eventi di miocardite anche successive alla vaccinazione, lo è anche che solo nel 5% di questi si ha sviluppo di una patologia grave. Importante, in queste situazioni, la diagnosi, che deve essere molto precisa.

Infatti, nello studio, «la diagnosi della miocardite è stata la più accurata possibile, basandosi sull’esecuzione di risonanza magnetica cardiaca o di biopsia cardiaca», sottolineano Patrizia Pedrotti, cardiologa specialista di risonanza magnetica cardiaca, e Cristina Giannattasio, direttore della Cardiologia 4 di Niguarda.
Altrettanto interessante l’osservazione, fatta in questo studio per la prima volta, che il Sars-CoV-2 può indurre indirettamente miocarditi anche in assenza della polmonite interstiziale, patologia più tipicamente determinata dal virus.

Tuttavia, la prognosi è più critica in questi soggetti che sviluppano polmonite e miocardite in contemporanea: in effetti, il tasso di mortalità a 120 giorni è del 6.6%, con grande diversità tra i pazienti con associata polmonite (15%) e quelli senza polmonite (0%). Ci sono però ancora alcuni aspetti del danno cardiaco che devono essere chiariti e richiedono pertanto ulteriori ricerche. Come indicato dagli autori, infatti, il profilo infiammatorio di queste miocarditi è differente da quello noto per le miocarditi “classiche”.

Per quanto riguarda il decorso, la frazione di eiezione ventricolare sinistra è passata, durante il ricovero, dal 40% al 55% del momento delle dimissioni, indipendentemente dalla presenza di polmonite insieme alla miocardite. Il farmaco più utilizzato è stato il cortisone, nel 55% dei casi, per le sue proprietà immunosopressive. Resta tuttavia da confermare il ruolo di questo farmaco nella cura delle miocarditi, non solo da Covid-19.

(Lo studio: Ammirati E, Lupi L, Palazzini M, Hendren NS, Grodin JL, Cannistraci CV, Schmidt M, Hekimian G, Peretto G, Bochaton T, Hayek A, Piriou N, Leonardi S, Guida S, Turco A, Sala S, Uribarri A, Van de Heyning CM, Mapelli M, Campodonico J, Pedrotti P, Barrionuevo Sánchez MI, Ariza Sole A, Marini M, Matassini MV, Vourc’h M, Cannatà A, Bromage DI, Briguglia D, Salamanca J, Diez-Villanueva P, Lehtonen J, Huang F, Russel S, Soriano F, Turrini F, Cipriani M, Bramerio M, Di Pasquale M, Grosu A, Senni M, Farina D, Agostoni P, Rizzo S, De Gaspari M, Marzo F, Duran JM, Adler ED, Giannattasio C, Basso C, McDonagh T, Kerneis M, Combes A, Camici PG, de Lemos JA, Metra M. Prevalence, Characteristics, and Outcomes of Covid-19-Associated Acute Myocarditis. Circulation. 2022 Apr 12;145(15):1123-1139. doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.121.056817. Epub 2022 Apr 11. PMID: 35404682)

Stefania Somaré