Nasce un sistema di telechirurgia che consente di comandare un robot chirurgico da una distanza di 20 metri circa – più che sicura in ottica Covid-19 – e di eseguire con successo interventi di alta precisione in modo mininvasivo.
Si potrà operare da remoto con l’ausilio di un visore 3D e di opportuni manipoli che si muovono nello spazio, rispondendo docilmente ai comandi del chirurgo.

Questo grazie all’applicazione – sviluppata dai ricercatori del Politecnico di Milano e dell’Università della Calabria – che consente di operare sfruttando gli strumenti messi a disposizione dal Leonardo Robotics Lab dello stesso Politecnico e, in particolare, una versione modificata di un robot chirurgico già diffuso in molti ospedali.

La control room

Il lavoro dei Ricercatori del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano e del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università della Calabria, insieme a chirurghi urologi dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, conferma l’importanza dei progressi nel campo della telechirurgia, in grado di portare molteplici vantaggi:

  • compiere un passo importante in vista di un futuro non troppo remoto che vedrà, anche grazie all’impiego di nuove tecnologie come il 5G, interventi chirurgici ed esami diagnostici supporto da molto molto lontano (incluse le stazioni di ricerca remote)
  • aumentare la qualità media dei processi chirurgici
  • dare la possibilità a medici e strutture di prendersi cura di più pazienti o di seguirli in modo più accurato, personalizzato e meno invasivo
  • consentire ai pazienti di accedere a prestazioni specialistiche in centri di eccellenza limitando le necessità di spostamento, riducendo significativamente i costi e generando risparmi in termini economici, energetici e sociali, oltre che abbattendo l’impatto ambientale.