L’evento di presentazione dei dati sulla sanità digitale dell’Osservatorio PoliMi è stata anche occasione per conferire il Premio all’innovazione digitale in sanità, assegnato a progetti all’avanguardia. 

Alcune strutture ospedaliere sono state selezionate tra i finalisti del Premio all’Innovazione Digitale in Sanità, conferito lo scorso 23 maggio 2024 dalla School of Management del Politecnico di Milano, nell’ambito dell’evento “Sanità digitale: trasformare il presente per un futuro sostenibile”.

Il riconoscimento viene assegnato ai progetti che si sono distinti per la capacità di utilizzare l’innovazione digitale, innovando e portando miglioramenti al mondo della sanità in Italia. Tra i finalisti troviamo l’Irccs Ospedale San Raffale, l’Arano Ospedali Civico di Cristina Benfratelli per la telemedicina e il Gruppo San Donato per i servizi a supporto del percorso del cittadino.

I casi virtuosi

Il premio Innovazione Digitale in Sanità nasce per generare un meccanismo virtuoso di condivisione delle esperienze di eccellenza. I finalisti di quest’anno hanno implementato progetti che hanno portato benefici concreti ai percorsi di cura dei pazienti.

In particolare, l’ARNAS Ospedali Civico di Cristina Benfratelli ha implementato la realizzazione di TeleNeuReS, una rete regionale per il teleconsulto neurochirurgico, collegando tutte le strutture del SSN della Regione Sicilia, secondo il meccanismo dell’Hub & Spoke.

L’Ospedale San Raffaele ha dato vita al progetto “Digitalizzazione della valutazione anestesiologica preoperatoria del paziente candidato a intervento chirurgico”. Il Gruppo San Donato si è invece distinto per la realizzazione di tre servizi di orientamento al paziente: un servizio di pretriage Symptom Checker, basato su tecnologie di machine learning; una piattaforma di comunicazione tra paziente e struttura, l’integrazione delle agende di telemedicina nell’app del Gruppo. A questi si aggiunge il Patient Health Record, una piattaforma a disposizione del medico per permettere la definizione di un percorso di cura personalizzato. 

I dati della sanità digitale
Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio, nel 2023 la spesa totale per la sanità digitale in Italia ha raggiunto 2,2 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del 22% rispetto all’anno precedente. «Ci aspettavamo un incremento importante», ha commentato Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale del PoliMi, «dal momento che il +7% del 2022 era ancora troppo esiguo per parlare di uno switch-off. Sicuramente la crescita dello scorso anno è la più alta mai registrata dall’inizio della nostra attività di monitoraggio».

Per quanto riguarda l’uso delle nuove tecnologie, il 35% dei medici specialisti ha dichiarato di aver utilizzato la televisita e il 33% il telemonitoraggio, il 35% ha invece fatto accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico.

Grande attenzione inizia poi a suscitare l’intelligenza artificiale che, secondo il 72% degli specialisti potrà migliorare l’accuratezza e la personalizzazione delle cure, mentre il 55% teme che l’uso dell’IA nella pratica clinica possa condurre a errori o diminuire il valore del giudizio clinico basato sull’esperienza professionale (53%).

Per quanto riguarda l’ospedale, inoltre, i dati mostrano che nel 35% delle strutture la cartella clinica elettronica non è ancora una soluzione diffusa in tutti i reparti. Bisognerà quindi lavorare all’integrazione con i sistemi regionali e/o nazionali, coerentemente con gli obiettivi di digitalizzazione degli ospedali.

Cyber security massima priorità

Tra le sfide più grandi della sanità digitale spicca ora l’urgenza di potenziare la sicurezza informatica, minacciata lo scorso anno da diversi attacchi hacker.

«Anche nel 2023 la cybersecurity si è confermata la priorità più alta per i decisori delle strutture sanitarie»,– ha confermato Paolo Locatelli, responsabile scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale, «anche in conseguenza dell’incremento di attacchi informatici subiti dalle aziende e dalle istituzioni sanitarie negli ultimi mesi».