La Germania ha dato una svolta alla sanità con l’approvazione della Digitale-Versorgung-Gesetz (DVG), una legge che mira a migliorare le prestazioni sanitarie attraverso la digitalizzazione e l’innovazione.
La legge sulla sanità digitale, approvata lo scorso 7 novembre dal Bundestag e adottata il 29 novembre dal Bundesrat, incide soprattutto su tre aspetti: la rimborsabilità delle app sanitarie digitali, il finanziamento dell’innovazione digitale da parte delle assicurazioni sanitarie obbligatorie e la prescrizione elettronica per tutti i servizi prescrivibili nell’ambito dell’assicurazione sanitaria obbligatoria.
App di assistenza sanitaria
Molti pazienti già utilizzano app di assistenza sanitaria, da quelle che li supportano nell’aderenza terapeutica, aiutandoli ad assumere regolarmente i farmaci prescritti, a quelle che ne documentano i livelli di zucchero nel sangue.
Grazie alla DVG tuttavia il medico potrà prescrivere direttamente queste app, che verranno poi rimborsate dall’assicurazione sanitaria nazionale.
Per semplificare il processo ai produttori di app verrà consentito un fast-track: dopo che l’app è stata testata quanto a sicurezza, funzionalità, qualità e protezione dei dati dall’Istituto Federale per i Dispositivi Medici (BfArM), questa sarà ritenuta rimborsabile da parte dell’assicurazione sanitaria obbligatoria per il periodo di un anno.
In questi 12 mesi, i produttori devono dimostrare al Federal Institute che la loro app migliora l’assistenza sanitaria dei pazienti.
In caso contrario, l’app viene scartata e la domanda non può essere ripresentata a meno che non siano stati apportati miglioramenti significativi al prodotto.
Occorre però sottolineare che la corsia preferenziale viene applicata solo a prodotti medicali certificati CE delle classi a più basso rischio, affinché i pazienti non siano esposti ad alcun pericolo.
L’obiettivo primario della legge è infatti fare in modo che i pazienti possano beneficiare il più rapidamente possibile di approcci innovativi alle cure e a tal fine l’investimento di 200 milioni di euro l’anno nel fondo per l’innovazione è stato esteso fino al 2024.
Fascicolo Sanitario Elettronico
Oltre alle app ci sono altri elementi di indubbio interesse introdotti dalla legge DVG, in primis un’accelerazione per quanto concerne il Fascicolo Sanitario Elettronico: entro fine settembre 2020 tutte le farmacie e (entro il 1° gennaio 2021) tutti gli ospedali saranno chiamati obbligatoriamente a connettersi all’infrastruttura telematica.
Ostetriche, fisioterapisti e strutture di assistenza e riabilitazione a lungo termine potranno collegarvisi su base volontaria.
Altri servizi introdotti dalla normativa
Se la consulenza medica online era assai infrequente e non particolarmente incoraggiata, con l’introduzione della nuova legge i medici potranno e dovranno fornire informazioni circa i propri servizi online.
Inoltre, la nuova legge metterà fine all’utilizzo della carta, incoraggiando l’invio di certificati, prescrizioni mediche, lettere di congedo per malattia e altro per via telematica e non più a mezzo fax.
Un ulteriore elemento sul quale punta la nuova legge è migliorare l’accesso ai dati dei pazienti per la ricerca.
Le assicurazioni sanitarie tedesche si vedranno così costrette all’invio di dati demografici e sanitari anonimi a un database centrale gestito dal governo tedesco affinché organismi di ricerca e università possano richiederne l’accesso a fini di ricerca.
Entro gennaio 2021, poi, ogni membro di un’assicurazione sanitaria pubblica (parliamo di circa 72 milioni di cittadini tedeschi) dovrà avere accesso a una cartella clinica elettronica.
Se oggi i potenziali colli di bottiglia verso una riforma così radicale possono essere tanti, a partire dalle diverse capacità dei cittadini a interfacciarsi con le nuove soluzioni tecnologiche, certamente la legge DVG rappresenta un passo importante verso la digitalizzazione della sanità, un processo verso il quale si sono già mossi altri Paesi europei come Francia e Regno Unito e verso la quale è auspicabile un decisivo passo avanti anche da parte dell’Italia.
Elena D’Alessandri