A Bergamo apre l’Emergency Center di Humanitas Gavazzeni, un dipartimento d’emergenza di 4000 metri quadrati con Terapia Intensiva, stanze di degenza, blocco operatorio e area diagnostica con TC e Rx, per affrontare emergenze presenti e future assicurando percorsi separati ai pazienti con malattie infettive.
Il progetto nasce dall’esperienza fatta durante la primavera, quando l’ospedale si è trasformato in poche settimane in centro totalmente dedicato ai pazienti Covid, arrivando a curare oltre 1000 persone e a gestire oltre 40 codici rossi al giorno in Pronto Soccorso. Da qui l’idea di creare una struttura flessibile, in cui sia possibile aumentare i posti di Terapia Intensiva e subintensiva in base alle esigenze.
Realizzato in tre mesi e mezzo con metodo fast track (la costruzione va di pari passo con la progettazione), il dipartimento combina le competenze cliniche di Humanitas e quelle ingegneristiche di Techint, con il progetto architettonico dell’arch. Filippo Taidelli. La realizzazione è stata possibile grazie al sostegno di Tenaris Dalmine e Fondazione Rocca che, attraverso Fondazione Humanitas per la Ricerca, hanno finanziato l’acquisto di parti mobili e tecnologiche. Anche Carvico, Jersey Lomellina, CBM Onlus e Banca Generali hanno dato il loro supporto. L’investimento dal punto di vista strutturale e tecnico è stato di 14 milioni di euro.

Emergency Center è un ospedale nell’ospedale: dall’area di Pronto Soccorso, giĂ  suddivisa in percorsi per pazienti con malattie infettive e non, si passa alle zone di osservazione breve intensiva (OBI) e da lì alla diagnostica, alla Terapia Intensiva, al blocco operatorio e alle camere di degenza, tutto in pressione negativa e garantendo la separazione dei flussi.
Ogni area è dotata di telemetria, per consentire il monitoraggio costante dei pazienti e seguire l’evoluzione delle emergenze, dalla stabilizzazione alla dimissione.

Il Pronto Soccorso comprende un’area di pre-triage, che divide i pazienti tra un’accettazione Covid e una non Covid con distinte sale d’attesa per 60 sedute complessive. In un altro contesto, le due aree d’attesa accoglieranno rispettivamente i codici bianchi e verdi e i codici gialli e rossi.
Accanto alle sale d’attesa ci sono tre ambulatori e una sala gessi. Qui c’è anche la shock room con 2 postazioni per interventi urgenti e ad alto rischio, connessa direttamente alla Terapia Intensiva.

Shock room

L’OBI è il cuore del Pronto Soccorso, ha 18 postazioni (di cui 1 letto isolato) ed è collegata all’area diagnostica con Rx e Tac di ultima generazione.

Terapia Intensiva

La Terapia Intensiva è in posizione baricentrica, così da essere direttamente collegata a tutte le funzioni cliniche; ha 9 postazioni allestite, di cui una per paziente isolato.

La degenza conta complessivamente 23 posti letto, distribuiti in 15 stanze singole e 2 camere da 4 posti letto. Tutte le stanze sono pronte per essere usate anche in assetto di sub-intensiva, dotate di filtro in ingresso e pressione negativa, come nei reparti infettivi. Inoltre, 12 postazioni possono essere convertire velocemente in letti di Terapia Intensiva.
Degenze e Terapia Intensiva dispongono di grandi finestre che consentono al malato di beneficiare della luce naturale e della vista sul paesaggio; le pareti interne sono personalizzate con texture che rendono l’ambiente piĂą intimo e domestico.

Camera di degenza

Il Blocco Operatorio è pensato per garantire interventi d’urgenza su pazienti con problematiche cardiache o traumatologiche e comprende una sala operatoria polispecialistica e una sala angiografica.
La Diagnostica comprende una sala Rx e una sala TAC, cui si accede velocemente dalle zone attigue, OBI e Terapia intensiva.
L’area Servizi comprende la parte logistica e il blocco spogliatoi, con separazione dei flussi tra vestizione e svestizione dei DPI per il personale.

Tutte le espulsioni dell’aria sono trattate con filtri assoluti, che trattengono le particelle infette prima di essere immesse nell’ambiente.

L’involucro dell’Emergency Center ha un’elevata prestazione in termini di abbattimento delle dispersioni energetiche, garantendo valori di trasmittanza termica mediamente migliori del 40% rispetto a quelli richiesti dalla normativa vigente.
Il rivestimento esterno permette di adattare l’edificio a diverse condizioni climatiche, sfruttando al massimo le risorse disponibili sul luogo per contenere le dispersioni energetiche invernali e controllare il surriscaldamento estivo.
Sul tetto saranno installati 228 pannelli fotovoltaici con una potenza di picco pari a circa 65 Kw, pari a 20 abitazioni civili.

Vista dell’Emergency Center

Grande attenzione, infine, è data al verde, utilizzato non solo come elemento di mitigazione climatica dell’involucro ma anche come strumento terapeutico per la vista e la fruizione da parte di pazienti e operatori.
Per mitigare e filtrare la vista dall’interno verso l’esterno, e viceversa, il progetto prevede anche un cuscinetto verde perimetrale con piante autoctone e alberi da fiori, che protegge la privacy e si trasforma in una quinta naturale, grazie ad ampie superfici vetrate.
Una piazza pedonale conduce all’ingresso e segna la separazione tra area degenza e area Pronto Soccorso. Una zona patio, attorno alla quale si sviluppano i reparti operativi e di degenza sanitaria, è stata concepita come un piccolo chiostro di un monastero rinascimentale, per dare a pazienti e operatori un’esperienza immersiva nella natura e nei suoi profumi, un atrio all’aperto, un piccolo orto, un’oasi di relax per allontanarsi temporaneamente dall’atmosfera della degenza.