Fiaso, investimenti senza precedenti e più attenzione al personale

La nuova stagione di investimenti e riforme in sanità non può che ripartire dalla valorizzazione del personale, leva del SSN. Il ruolo dei professionisti nella costruzione dei nuovi assetti post pandemia è stato uno dei temi affrontati nel corso del convegno “I valori del SSN e le sfide della post pandemia. Dal PNRR al DM 71”, organizzato da Fiaso e Asl di Teramo.

In apertura dei lavori, il ministro Speranza si è soffermato sul tema degli investimenti. «Per la prima volta dopo molti anni si è aperta una nuova stagione di investimenti, ci sono risorse senza precedenti per il SSN. Quando sono diventato ministro, due anni e mezzo fa, avevamo 114 miliardi di euro sul fondo sanitario nazionale.
Si metteva in media un miliardo di euro in più l’anno (circa 0,8%). Dopo 2 anni e mezzo sul fondo sanitario nazionale abbiamo circa 10 miliardi in più. Bisognerà, però, fare di più con le prossime leggi di bilancio, perché questa somma possa crescere e perché passi l’idea che ogni euro in più che lo Stato mette sulla salute non è spesa pubblica ma investimento sulla qualità della vita delle persone».

«Insieme a queste risorse ordinarie abbiamo quelle straordinarie, 20 miliardi in più del PNRR che ci consentiranno fino al 2026 di far fare il salto di qualità al SSN.
Per la prima volta quest’anno finanziamo nella lunga storia della programmazione europea anche un PON espressamente dedicato alla salute, 625 milioni di euro per il recupero di screening oncologici nelle Regioni del Sud, per i consultori, per le politiche di genere e la salute mentale.
La sfida della riforma del servizio sanitario nazionale non si può fare se non si mette al centro quella che per noi è davvero la leva fondamentale: il nostro personale.
Dobbiamo superare un modello di programmazione della spesa sanitaria che è stato costruito negli anni con silos chiusi e tetti di spesa, sto lavorando perché si provi a costruire un modello diverso e dovremo investire più che possiamo nelle nostre risorse umane.

Elemento di importante cambiamento degli ultimi anni anche l’investimento sulle borse di specializzazione in medicina: nell’ultimo anno ne sono state finanziate 17.400, il triplo di tre anni fa, il doppio di due anni fa. È il tentativo di recuperare un errore commesso in passato che aveva consentito la costruzione del cosiddetto imbuto formativo».

A ribadire l’importanza della valorizzazione delle risorse umane in sanità anche il presidente di Fiaso Giovanni Migliore: «Negli ultimi dieci anni a causa del blocco del turnover e dei tetti di spesa per il personale, il SSN ha perso oltre il 6% degli organici.
Un’emorragia che continua ogni anno quando vanno in pensione, tra quota 100 e limiti di età, più di 20 mila tra medici e infermieri a fronte di soli 14 mila tra nuovi specializzandi e neolaureati in infermieristica.
È chiaro che si è stratificato nel tempo un grosso divario tra assunzioni e cessazioni, che ha impoverito gli ospedali e le asl e a cui dobbiamo cercare di far fronte.

Alla norma che consente la stabilizzazione di medici, infermieri e operatori sanitari in servizio durante l’emergenza Covid, proposta da Fiaso e inserita nella legge di stabilità grazie al lavoro del Governo e del ministro Speranza, va aggiunta l’eliminazione dei vincoli di spesa per il personale: i costi di oggi sono ancorati e parametrati agli stessi del 2004. È necessario sforare questi tetti, ormai fuori tempo, e investire sui professionisti per colmare la grossa carenza di personale e per affrontare le nuove sfide del PNRR.
Solo così potremo assumere a tempo indeterminato tutti i precari reclutati nel corso della pandemia e recuperare vent’anni di blocchi. Questo significherà poter investire ancor di più in formazione, skill mix, nuove competenze. Il Pnrr è una grande iniezione di salute che, sulla sanità di prossimità, sarà efficace solo impareremo, insieme agli enti locali, a prenderci cura dei nostri cittadini».

Maurizio Di Giosia, direttore generale dell’Asl di Teramo e coordinatore Fiaso Abruzzo, ha proseguito ricordando come il PNRR rappresenti «un piano di grande rilancio e potenziamento, verso un innovativo modello organizzativo dell’assistenza sanitaria territoriale».