Future Health Index 2023. Verso nuovi paradigmi di erogazione delle cure

Healthcare and medicine. Medical and technology. Doctor working on digital tablet on hospital background

La sanità del post Covid è chiamata a fronteggiare numerose sfide, a partire dalla carenza di personale, dalle risorse limitate, dalle lunghe liste d’attesa e dal progressivo invecchiamento della popolazione. Nella ricerca di nuovi modelli di erogazione delle cure più efficienti e sostenibili, i leader sanitari puntano sempre più su intelligenza artificiale e digitale. È quanto emerge dal Future Health Index 2023 di Philips.

Gli anni della pandemia hanno messo in luce le principali criticità del settore sanitario, evidenziando al contempo, nuove direttrici da seguire per una sanità che sia davvero vicina al cittadino, efficiente e sostenibile.

I trend 

A livello globale, i leader sanitari stanno puntando sul potenziamento delle nuove tecnologie digitali e sull’intelligenza artificiale. Un trend questo ampiamente confermato dall’esperienza italiana in cui 3 leader su 4 (74%) stanno investendo in intelligenza artificiale, a supporto della diagnostica, per ottimizzare l’efficienza operativa e con l’obiettivo di portare sempre più le cure al di fuori dell’ospedale.

Più della metà degli intervistati, in tal senso, ha dichiarato che le proprie strutture stanno già fornendo cure: a lungo termine (66%), d’emergenza (51%), e per la riabilitazione fisica (59%), al di fuori della sede ospedaliera centrale.
Inoltre, si definiscono partnership sempre più ampie e diversificate per fornire un’assistenza più integrata e sostenibile anche dal punto di vista ambientale (29%).

Sono queste le principali tendenze delineate dal Future Health Index 2023 condotto da Philips in 14 Paesi, tra cui l’Italia, che analizza le prospettive e le priorità attuali e future per i leader sanitari e i professionisti sanitari più giovani.

Innovazione e intelligenza artificiale

Di fronte alle crescenti pressioni finanziarie e a una sanità costretta a fare i conti con risorse limitate, lunghe liste d’attesa, carenza di personale e popolazione che invecchia, i leader italiani puntano all’innovazione.
Cresce così la fiducia nell’intelligenza artificiale: tre su quattro (74%) sta attualmente investendo in intelligenza artificiale, in linea con la media europea (77%) e al disopra di quella globale (59%), ma nei prossimi tre anni la prospettiva di investimento in questa tecnologia nel nostro Paese supererà (95%), addirittura, quella europea (90%) e quella globale (83%). Le prospettive per il prossimo triennio puntano all’AI per ottimizzare l’efficienza operativa, ma anche l’ambito clinico.

I gap da colmare

In questa prospettiva e per sfruttare al meglio il potenziale dell’innovazione e del digitale, occorre colmare alcuni gap: in primis l’interoperabilità dei dati. Importante, inoltre, il potenziamento e lo scambio dei flussi informativi tra strutture sanitarie.

Ruolo delle partnership e prospettive future

Per assicurare un’assistenza integrata, favorita anche dall’uso del digitale e dell’intelligenza artificiale, la totalità del campione concorda circa l’importanza di creare partnership con organizzazioni esterne.
Un terzo del campione e un quarto dei giovani professionisti sanitari hanno affermato di lavorare con aziende del settore Health Technology, con la previsione di continuare a farlo nel prossimo triennio. Il 33% dei leader della sanità e il 28% dei professionisti sanitari più giovani, invece, hanno intenzione di collaborare con aziende IT o data provider nei prossimi tre anni.

Per il prossimo triennio il 34% dei leader sanitari vorrebbe, inoltre, che il proprio ospedale o struttura sanitaria collaborasse con centri di medicina d’urgenza, dato questo superiore alla media globale, che si assesta al 20%, e in linea con quella europea 29%.

Sostenibilità ambientale

I nuovi modelli di erogazione dell’assistenza non serviranno soltanto a ottimizzare l’erogazione delle cure ma produrranno effetti positivi anche in termini di sostenibilità ambientale. È quanto dichiarato dal 51% dei leader sanitari e dal 57% dei professionisti più giovani.

Per realizzare una strategia efficace in termini di sostenibilità, i leader sanitari ritengono sia cruciale coinvolgere terze parti (29%) e assumere personale con competenze specialistiche (29%). Parimente importante, a loro avviso, la creazione di business case e la fissazione di obiettivi chiari e ambiziosi di cui poter misurarne i progressi.