Uno studio prospettico di coorte francese ha messo a confronto gli interventi dei farmacisti ospedalieri nella gestione di farmaci che richiedono attenzioni particolari in due classi di pazienti: quelli Covid positivi e quelli Covid negativi (Perez M, Masse M, Deldicque A, Beuscart JB, De Groote P, Desbordes J, Fry S, Musy E, Odou P, Puisieux F, Lambert M, Scherpereel A, DĂ©caudin B. Analysis of clinical pharmacist interventions in the Covid-19 units of a French university hospital. Eur J Hosp Pharm. 2021 Mar 11:ejhpharm-2020-002542. doi: 10.1136/ejhpharm-2020-002542. Epub ahead of print. PMID: 33707185).
Lo studio è stato condotto al Lille University Hospital e ha avuto la durata di un mese. Per ogni intervento da parte del farmacista ospedaliero sono stati registrati gli outcome.

Sono 438 i pazienti inclusi nello studio: l’analisi prescrittiva ha portato a 188 interventi da parte del farmacista ospedaliero, su un totale di 108 pazienti (64 Covid positivi e 54 Covid-negativi).
La maggior parte dei problemi rilevati erano relativi al dosaggio scorretto del farmaco (36,7%), che si sono presentati soprattutto in pazienti Covid-negativi.

Per quanto riguarda la classe di farmaco, quelli che hanno richiesto maggiori attenzioni sono stati gli antitrombolitici (20,7%), gli antibatterici sistemici (13,8%) e i farmaci per aciditĂ  gastrica (6,4%).
Non si sono trovate differenze tra i due gruppi.

Quel che si è visto è che la presenza del farmacista ospedaliero ha permesso di ridurre i errori prescrittivi, soprattutto per gli antitrombolitici e gli antibatterici.

Stefania Somaré