Glioblastoma, in Campania attive nuove procedure di presa in carico

La Regione Campania introduce il TTFields per i pazienti con le caratteristiche adeguate a trarne vantaggio.

In Campania annualmente vengono diagnosticati circa 200 nuovi casi di glioblastoma, il più comune e aggressivo tra i tumori del cervello. Per questi pazienti, la Regione ha deciso di introdurre nel percorso terapeutico assistenziale (PDTA) l’approccio del Tumor Treating Fields (TTFields), che consiste nell’uso di campi elettrici alternati a bassa intensità inviati nella sede colpita dal tumore, in grado di interrompere la divisione delle cellule neoplastiche.

Il tutto generato da un dispositivo portatile e, quindi, in terapia domiciliare. Sotto studio da oltre 20 anni, questa tecnica ha dimostrato in vari studi di portare esiti positivi nella cura del glioblastoma, tanto che al momento sono in essere studi di fase III che si focalizzano su altre forme tumorali, come i tumori al polmone, all’ovaio, al pancreas e i tumori gastrointestinali.

Spiega Ugo Trama, dirigente Politica del Farmaco e Dispositivi della Regione: «la Campania ha definito un percorso approvativo per l’utilizzo di questo dispositivo per il trattamento del glioblastoma, il più aggressivo tra i tumori cerebrali. Grazie a questo provvedimento, che ci rende molto orgogliosi, saremo in grado di offrire l’accesso a questa innovativa tecnologia a pazienti eleggibili al trattamento e inseriti in un appropriato percorso. Oggi in occasione di questo evento abbiamo deciso di riportare all’attenzione delle istituzioni e della comunità scientifica una forma tumorale per anni considerata negletta».

Il nuovo PDTA

L’introduzione della terapia innovativa nel PDTA ha richiesto l’emanazione di un apposito Decreto della Giunta per l’approvazione del nuovo percorso. Si sottolinea che, per poter accedere al trattamento innovativo, il paziente deve prima ricevere una prescrizione dal proprio medico specialista, che ne valuta l’eligibilità, ma poi il caso deve essere rivalutato dal Gruppo Oncologico Multidisciplinare (GOM), che ha l’ultima voce in capitolo.

Racconta Bruno Daniele, responsabile scientifico della UOC Oncologia P.O. Ospedale del Mare di Napoli: «l’aggiornamento del PDTA con l’introduzione dei TTFields rende disponibile una nuova ed efficace opzione terapeutica per la cura del glioblastoma. Si tratta, infatti, del primo trattamento, dopo l’introduzione della chemioterapia con temozolomide nel 2005, che ha dimostrato in uno studio di fase 3 il prolungamento significativo della sopravvivenza dei pazienti con glioblastoma senza eventi avversi sistemici aggiuntivi. Affinché il trattamento abbia successo è necessaria una stretta e continua collaborazione tra lo specialista, il paziente e i tecnici incaricati dell’assistenza per l’impiego del dispositivo, così da assicurare una gestione ottimale della terapia».

La Regione Campania è la prima ad aver introdotto questo approccio terapeutico per il glioblastoma, il cui trattamento convenzionale è complesso, fatto di chirurgia e radioterapia. La sopravvivenza a 2 anni è dell’11%, tra i pazienti irradiati, mentre quella a 5 anni è praticamente nulla.