Health tech volano per una salute sostenibile e inclusiva

Il peso delle cronicità nel nostro Paese affligge il 40% della popolazione, con un’incidenza tra le più alte nel mondo. A livello globale, occorre ricordare che le cronicità sono responsabili di 41 milioni di decessi annui.

Con il progressivo invecchiamento della popolazione e le crescenti aspettative dei cittadini rispetto a un’equità di accesso alle cure, la sanità è al centro di processi di forte cambiamento alimentati, da una parte, dalla pandemia, che ha agito da acceleratore e, dall’altra, dall’aumento dei costi e dall’incalzante trasformazione digitale.

In particolare, l’innovazione digitale posta al servizio della salute e dei pazienti diventa così volano della crescita e dello sviluppo socioeconomico. Non a caso si stima che per ciascun euro investito in strategie volte al miglioramento della salute, derivi un beneficio economico per il Paese pari a 2-4 euro.

Ed è proprio a partire da questo scenario che i forti investimenti di un’azienda come Medtronic sono finalizzati a valorizzare alcuni elementi innovativi come la connettività e la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, i dati, il machine learning, la mininvasività e miniaturizzazione, la robotica e la telemedicina.

L’innovazione passa anche per una riorganizzazione dei processi, come ben evidenziato nel corso dell’evento ospitato all’Ara Pacis di Roma lo scorso 23 marzo dal titolo “The HealthTech (R)Evolution” – che ha ricevuto il patrocinio di Confindustria dispositivi medici, Ecole enti Confindustriali Lombardi per l’education e American Chamber of Commerce in Italy – durante il quale sono state condivise esperienze concrete di rivoluzione Health Tech.

La rivoluzione Heath Tech

«Stiamo guidando un’evoluzione senza eguali, una rivoluzione dell’HealthTech dove le nuove tecnologie offrono l’opportunità di ridisegnare le cure sulla base dei bisogni delle persone con la valutazione dei risultati e degli esiti di salute.

Per noi la promessa di un ecosistema di salute, più sostenibile e inclusivo, costituisce un traguardo raggiungibile attraverso gli strumenti della Partnership Pubblico Privata e con la convergenza di nuove tecnologie in grado di definire modelli di presa in carico, dalla prevenzione alla diagnosi e cura.

Per il mercato questo significa definire modelli di offerta inclusivi di servizi e soluzioni, con nuove modalità di acquisto e nuove modalità di pagamento», ha sostenuto in apertura Michele Perrino, vicepresidente di Medtronic, Enterprise Accounts & Services, Western Europe.

Dispositivi medici: acquisti sulla base della sostenibilità degli esiti

Nel corso del primo panel è emerso, innanzitutto, il cambio di rotta portato avanti da Consip con un nuovo approccio agli acquisti di dispositivi medici basato anche sulla sostenibilità dell’esito.

«Consip pubblica procedure di dispositivi medici già dal 2016. Negli ultimi anni abbiamo introdotto, come fatto con pacemaker e defibrillatori cardiaci impiantabili, criteri focalizzati sulla performance a lungo termine in grado di valorizzare il beneficio clinico e la qualità di vita del paziente», ha sostenuto Giuseppina Bisceglia, Category Manager Area Sanità, Divisione Sourcing Sanità, Beni e Servizi di Consip.

Un approccio questo condiviso anche da Monica Piovi, consigliere regionale della Toscana, settore Provveditorato, gare e contratti e manutenzione sedi, che ha confermato come anche la Toscana abbia introdotto da anni nuovi parametri, quali il monitoraggio dei risultati sul paziente soprattutto su tecnologie a forte impatto economico.

«I criteri di valutazione si spingono anche sui temi di sostenibilità ambientale e sociale, chiedendo all’industria di partecipare con responsabilità e attenzione».

Verso un’evoluzione dei sistemi di rimborso DRG

Luca Merlino, direttore generale del Centro Cardiologico Monzino, ha sottolineato, invece, la necessità di «introdurre nelle aziende sanitarie dispositivi innovativi come, per esempio, il micro-pacemaker senza fili. Con l’innovazione digitale molte attività di follow-up dei pazienti possono essere fatte al di fuori dell’ospedale.

Per questo motivo il sistema di rimborso DRG deve evolversi e valutare l’intera gestione della malattia in un’ottica bundle».
«Oggi, con la fruizione aperta al cittadino del Programma Nazionale Esiti abbiamo dato impulso a una positiva competizione verso la migliore assistenza sanitaria», ha sottolineato Giulio Siccardi, direttore UOC Sistemi informativi, patrimonio gestione della logistica e provveditorato, portale della trasparenza di Agenas.

Partenariato pubblico-privato. Rome Technopole, esempio di best practice

Tra gli altri importanti spunti emersi nel corso dell’evento, assume una particolare rilevanza il partenariato pubblico-privato al fine di garantire la sostenibilità dell’innovazione.

In tal senso, un esempio di best practice è arrivato dal Rome Technopole, come ha evidenziato Carlo Catalano, direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche Oncologiche e Patologiche presso l’Università di Roma La Sapienza e delegato del Rome Technopole: «la nostra Università partecipa attivamente alla ricerca sanitaria in vari ambiti, in particolare il PNRR ci ha dato la possibilità di partecipare a progetti finanziati volti alla costruzione del Tecnopolo a Pietralata e alla realizzazione di alcuni device, portandoli da una base di ricerca a un ambito clinico, quindi al loro effettivo utilizzo».