I big data in sanità

Martedì 24 marzo 2015, a Rozzano (MI). Una grande mole di dati, disponibili indipendentemente dall’iniziativa di ricercatori o istituzioni, che possono essere utilizzati per produrre informazioni utili alla decisione clinica di medici e pazienti o all’organizzazione dei sistemi sanitari. Sono i Big Data, al centro di un’intervista a Rosa Gini, responsabile P.O. Informatica Medica e Farmacoepidemiologia Ars Toscana in occasione di Health IT 2015, che avrà luogo presso il Centro Congressi dell’Istituto Clinico Humanitas. Questi dati possono essere generati durante le attività riguardanti la cura, come ricoveri, visite, esami, dispensazioni di farmaci, allo scopo di documentare l’interazione tra paziente e operatori sanitari.

Anche l’interazione con i social network o con i dispositivi mobili può essere fonte di informazioni sulla salute, anche se ancora le modalità dell’uso di questa nuova risorsa va definita. I big data possono essere impiegati per diverse fimalità, per esempio per comparare l’efficacia di diversi farmaci, per verificare la sicurezza di terapie, per valutare rapporti costo-efficacia di nuovi interventi o la validità di nuovi modelli gestionali. In Europa sono già state fatte le prime esperienze di uso di queste informazioni, seppure ostacolate dall’estrema eterogeneità dei sistema sanitari dei diversi Paesi. In Italia esistono ricche banche di “big data” generate dal sistema sanitario nazionale, e numerose esperienze locali di alto livello nel loro utilizzo.

Paola Gregori