I macchinari presenti negli ospedali vanno rinnovati

hearth/thallium scannerSecondo un’indagine del Censis, il 74% degli italiani considera i soldi pubblici spesi per acquistare tecnologie medicali un investimento utile e non un costo da tagliare. Nell’immaginario collettivo le apparecchiature medicali sono connesse alla produzione di salute e alla crescita economica del Paese. «Secondo una ricerca della Società Italiana di Radiologia Medica, il 40% dei macchinari presenti negli ospedali italiani ha almeno dieci anni di vita», afferma il prof. Adelfio Elio Cardinale, vicepresidente del Consiglio Superiore della Sanità. «Il problema va affrontato se vogliamo restare competitivi. La sanità italiana potrebbe risparmiare diversi miliardi di euro riducendo gli esami inutili, favorendo la sanità elettronica, combattendo inadeguatezza organizzativa e di indagini, istituendo centrali uniche di acquisto. Ma è necessario anche un cambiamento di mentalità: i fondi per la sanità non vanno intesi come una spesa, ma come un investimento. Nonostante la situazione attuale, la radiologia italiana, essendo altamente qualificata, riesce a competere per capacità scientifica con l’Europa.
«Portare l’innovazione tecnologica al servizio del sistema sanitario», secondo Emilio Gianni, presidente dell’Associazione Elettromedicali di Assobiomedica, «rappresenta la vera sfida per una sanità moderna, evoluta e sostenibile. Investire in nuove apparecchiature di diagnostica per immagini aiuterebbe non solo a indirizzare gli interventi terapeutici in modo più mirato e diversificato, ma aiuterebbe anche a ridurre le liste di attesa e i tempi di degenza, grazie alla migliorata efficienza delle nuove tecnologie».