«Una società scientifica guida i processi assistenziali se è in grado di produrre dati e conoscenze rilevanti per il SSN. La SIFO nella sua espressione ospedaliera e territoriale è una struttura trasversale a tutti i processi assistenziali ed è quindi realtà che si candida per sua vocazione a essere nella governance evoluta del nostro sistema di salute.
SIFO rappresenta una rete capillare e diffusa di prossimità indispensabile per realizzare la continuità ospedale-territorio e l’assistenza sanitaria territoriale», dichiara Nello Martini, oggi presidente della Fondazione Ricerca e Salute, che in passato ha ricoperto vari ruoli di rilievo, tra cui presidente SIFO (1990-1998) e direttore generale di AIFA (2004-2008).
Il dato, quindi, è al centro della gestione del farmaco e il farmacista ospedaliero può e deve essere riconosciuto come attore di questo processo.
Secondo Martini, infatti, questo specialista deve «essere riconosciuto come figura centrale nella stratificazione del rischio e della programmazione della presa in carico, deve essere considerato come figura primaria nei meccanismo di valutazione dei costi assistenziali integrati, deve essere considerato un professionista prioritario nell’individuazione e monitoraggio delle popolazioni target dei nuovi farmaci, deve posizionarsi come componente essenziale nell’organizzazione e sviluppo dell’oncologia mutazionale e dei molecolar tumor board».
Tutti ruoli che il farmacista ospedaliero dovrebbe prepararsi a ricoprire, ma che prima devono essere presi in considerazione dai decisori e riconosciuti.
Stefania Somaré