Il ruolo dei farmacisti ospedalieri nella lotta al crimine farmaceutico

Il ruolo dei farmacisti ospedalieri nella lotta al crimine farmaceuticoIl furto e il riciclaggio di farmaci sono la nuova frontiera del crimine farmaceutico, un fenomeno che ha sia ricadute economiche sul SSN sia ripercussioni sul piano sanitario, non garantendo farmaci e terapie ai cittadini.

Dopo le criticità registrate nel 2014 – su cui già Sifo (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie) aveva sollecitato l’attenzione generale, il fenomeno oggi è in ripresa.

Da alcuni anni proprio Sifo ha avviato il progetto Padlock (Progetto di adeguamento dei livelli di sicurezza delle farmacie ospedaliere contro il rischio di furti e definizione di standard tecnici), i cui risultati sono stati presentati di recente insieme alle linee guida espresse dal progetto, un documento ideato e realizzato da un gruppo professionale interdisciplinare che porta la firma, oltre che della Sifo, anche di Aifa, Farmindustria, Ania, Aiba e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

«Il furto di farmaci negli anni ha interessato sempre di più la filiera del farmaco e il sistema degli acquisti, impattando sulle organizzazioni sanitarie con problematiche di interesse per il farmacista del SSN», ha dichiarato Simona Serao Creazzola, presidente Sifo. «Il risultato della sinergia su questi temi con altri prestigiosi partner è stato certamente il progetto Padlock, che fornisce importanti strumenti alle organizzazioni sanitarie in una visione prospettica di autovalutazione ed eventuale adeguamento, partendo da un’attività puntuale di analisi e valutazione che ha coinvolto 40 farmacie ospedaliere, che hanno avviato un percorso virtuoso di messa in sicurezza dei propri processi ai fini di identificare modelli certi e garantiti di gestione della logistica».

Le linee guida comprendono un ampio razionale di definizioni, analisi dell’esistente e indicazioni di metodo e approccio per la sicurezza delle farmacie ospedaliere.
Vengono così offerti “Modelli normativi di gestione del rischio”, “Elementi per la riduzione dell’impatto di rischio residuo da coprire attraverso gli strumenti assicurativi”, indicazioni per il “Disegno architetturale del sistema” e per la “Progettazione del sistema per la gestione della sicurezza”.
Il documento segue un percorso che parte dalla definizione dei concetti base che si vogliono assicurare attraverso l’implementazione del sistema.
Si mette quindi in evidenza l’approccio preventivo basato sull’analisi dei rischi e vengono trattati i modelli di riferimento per 18 punti-linee guida per la sicurezza della farmacia ospedaliera. In questa parte del documento viene integrata la prospettiva di valutare l’efficacia dei sistemi di sicurezza delle assicurazioni attraverso la collaborazione con gli enti di rappresentanza delle stesse e delle assicurazioni.

Il documento vuole essere «il punto di partenza di un percorso che porti le farmacie ospedaliere a definire la specifica architetturale del sistema di gestione per la sicurezza, scegliendo la composizione più adatta di componenti e pratiche per garantire il livello di sicurezza desiderato e contrastare in modo efficace il problema dei furti di medicinali».