Individuare batteri antibiotico-resistenti in 45 minuti

La resistenza di alcuni ceppi batterici agli antibiotici è uno dei grandi problemi che la sanità di oggi deve affrontare, soprattutto perché molti dei patogeni che mostrano questa caratteristica determinano infezioni ospedaliere difficili da controllare.

D’altra parte, quando un paziente mostra segni di infezione o sepsi, il tempo normalmente richiesto per individuare il ceppo responsabile e quindi il tipo di antibiotico efficace è di due giorni, il che in taluni casi può essere eccessivo.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Strathclyde (Scozia) ha messo a punto un dispositivo capace di effettuare queste analisi in meno di 45 minuti, determinando se un batterio è o meno resistente (Stuart Hannah, Emily Addington, David Alcorn, Wenmiao Shu, Paul A. Hoskisson, Damion K. Corrigan. Rapid antibiotic susceptibility testing using low-cost, commercially available screen-printed electrodes. Biosensors and Bioelectronics, volume 145, 2019).

Il dispositivo è composto da elettrodi coperti da uno speciale idrogel che può contenere o meno antibiotici e sul quale avviene la crescita batterica: nella ricerca il dispositivo è stato utilizzato per valutare la differenza di crescita di ceppi batterici di Staphylococcus aureus rispetto al ceppo di Staphylococcus resistente alla meticillina (MRSA).

I risultati sono interessanti: in meno di 45 minuti si è osservato che i ceppi sensibili agli antibiotici crescevano solo sull’elettrodo con gel privo di antibiotici, mentre il ceppo MRSA era in grado di crescere anche in presenza di quantità di antibiotico clinicamente rilevante.

Il dottor Stuart Hannah, primo autore dello studio, ha sottolineato: «è una tecnologia a basso costo e già esistente, è stata solo modificata con il deposito di gel per potere identificare le differenze tra i ceppi suscettibili e quelli resistenti di un batterio.

Avere a disposizione risultati rapidi consente di individuare infezioni batteriche rispetto a quelle virali, così da avviare velocemente il percorso terapeutico migliore per il paziente».

Vi è poi un vantaggio più ampio: l’uso di antibiotici a stretto spettro e più specifici permette di ridurre l’avanzamento dell’antibiotico-resistenza, le cui cause sono proprio da ricercare nell’uso spesso sconsiderato che in passato si è fatto di questi farmaci, in ospedale e, soprattutto, fuori di essi.

Stefania Somaré