Linee guida a livello internazionale forniscono indicazioni sul corretto trattamento delle sonde endocavitarie per ridurre il rischio di contaminazioni incrociate; qui si segnalano i risultati dello studio, pubblicato su Plus One, “High Risk HPV Contamination of Endocavity Vaginal Ultrasound Probes: An Underestimated Route of Nosocomial Infection?”. Lo studio puntava a verificare se le metodiche di disinfezione a basso livello mediante salviette umidificate a base di sali di ammonio quaternario siano sufficienti per evitare la contaminazione incrociata e in particolare la trasmissione dell’HPV ad alto rischio. Nei campioni prelevati sulla superficie della sonda dopo disinfezione a basso livello (salviette umidificate disinfettanti) il 3% è risultato contenere HR-HPV mentre il 2,7% dei campioni ha evidenziato presenza di HR-HPV prima dell’esecuzione dell’esame ecografico endocavitario. Un numero considerevole di campioni è risultato contaminato da residui organici e da HR-HPV. Ciò porta a confermare che la procedura di ecografia vaginale è un importante fonte di infezioni nosocomiali per HR-HPV. Inoltre è raccomandata la disinfezione ad alto livello delle sonde ecografiche endocavitarie mediante disinfettanti liquidi ad alto livello. Da anni Kerna protegge gli operatori che devono occuparsi della disinfezione mediante liquidi ad alto livello grazie alle cappe aspiranti GUS, che permettono di lavorare in sicurezza, garantendo la necessaria sicurezza agli operatori e l’igiene ai pazienti.